Pubblicato il: 06/02/2014 alle 14:15
Le imprese siciliane sono le meno puntuali d’Italia nei pagamenti. Nel terzo trimestre 2013 infatti solamente il 24,2% delle imprese, cioè nemmeno 1 su 4, ha saldato alla scadenza i propri fornitori, mentre il 47,4% ha pagato le fatture con un ritardo fino a 30 giorni oltre i termini concordati e il 28,4% ha superato i 30 giorni di ritardo. Una performance, quella della Sicilia, nettamente inferiore sia alla media delle regioni del Sud e Isole (27,6%) sia alla media italiana (39,6% di imprese puntuali, 45,1% in ritardo entro i 30 giorni, 15,3% oltre i 30 giorni).
Analizzando le variazioni intercorse dal 2010 all'ultima rilevazione si osserva inoltre una vera e propria esplosione dei ritardi oltre i 30 giorni, che in Sicilia hanno conosciuto un incremento del 170% in tre anni, mentre i pagamenti puntuali sono diminuiti del 14,5%.
Èquanto si evince dallo Studio Pagamenti 2013 di CRIBIS D&B, la società del Gruppo CRIF specializzata nelle business information, che ha analizzato i comportamenti di pagamento delle imprese siciliane nel terzo trimestre 2013.
A livello provinciale, Ragusa risulta la provincia più virtuosa con il 27,4% di imprese puntuali. In seconda posizione si colloca Trapani (27,3% di imprese puntuali), seguita da Enna (25,9%), Catania (25%), Siracusa (24,1%), Palermo (23,6%), Messina (23,2%), Caltanissetta (22,4%), Agrigento (20,9%).
Analizzando i comportamenti di pagamento per dimensione aziendale, emergono dinamiche simili rispetto alla media nazionale. Le micro imprese risultano le più puntuali (25,1% di pagamenti alla scadenza), seguite dalle piccole (20,9%), medie (16,4%) e infine dalle grandi imprese, con solo l’11,7% di pagamenti regolari.
A livello settoriale l’Edilizia e l’Industria e Produzione sono i comparti più in crisi con solo, rispettivamente, il 19,7% e il 18,7% di pagamenti puntuali (oltre 19 punti percentuali in meno rispetto alla media italiana). Bene i Servizi Finanziari (52,9% di pagamenti virtuosi).
“Lo Studio Pagamenti anche in Sicilia registra dinamiche che in questi ultimi anni hanno caratterizzato in modo significativo la vita delle imprese – commenta Marco Preti, Amministratore Delegato di CRIBIS D&B -. Innanzitutto, continua il processo di istituzionalizzazione dei ritardi nei pagamenti commerciali, cioè la trasformazione dei ritardi in termini contrattuali: le imprese non vogliono perdere clienti e fatturato e quindi concedono qualcosa nei termini di pagamento. Secondariamente, alcune imprese non riescono più a stare sul mercato e ritardano il saldo delle fatture. Nonostante alcuni segnali di timido miglioramento, non bisogna abbassare la guardia perché rimane rilevante il numero di imprese che non onorano gli impegni entro i termini contrattuali”.
“Negli ultimi anni però le imprese hanno messo la gestione dei pagamenti sempre più al centro della propria gestione finanziaria – conclude Preti – e hanno investito in strumenti come quelli messi a disposizione da CRIBIS D&B, che consentono di intercettare tempestivamente i segnali deboli di deterioramento dell’affidabilità dei propri partner, di mantenere sotto controllo la capacità del proprio portafoglio clienti di generare ricavi, di intervenire in modo efficace con azioni di prevenzione e limitazione del rischio e, soprattutto, di fare previsioni sui propri flussi di cassa. Un’operazione, questa, non a costo zero ma che riteniamo potrà portare benefici concreti anche dopo la fine della crisi”.