E' andato in onda dall'aula magna del liceo “Ruggero Settimo” di Caltanissetta, questa mattina, lo speciale di Radio Opportunity “Parliamone” con la psicologa Maria Giusi Cannio e l'educatrice Tania Costa, della cooperativa Etnos di Caltanissetta. Questa volta i protagonisti sono stati gli studenti del liceo che, nel corso della puntata diretta dalla sapiente regia di Carlo Rizioli, hanno affrontato insieme alle due professioniste il tema del disagio giovanile. A commentare l'importante momento l'insegnante di Matematica e Fisica Giovanna Alaimo che ha accompagnato i ragazzi. “Gli studenti – spiega la professoressa Alaimo – hanno parlato del loro disagio sia in ambito scolastico che in ambito sociale e familiare. E' emerso che spesso questo disagio viene a galla soprattutto quando si trovano in compagnia di persone nuove, che non conoscono. In alcuni casi questo disagio sfocia in atteggiamenti irruenti in altri casi in una totale chiusura. Con l'aiuto della psicologa e dell'educatrice hanno cercato di tirare fuori cosa dava loro fastidio e quello che, per esempio, avrebbero voluto sentirsi dire. Ci sono poi atteggiamenti in classe che noi docenti a volte facciamo fatica a capire. Per esempio ci sono delle volte in cui a un'interrogazione rispondono con fare aggressivo e mettendo il docente in difficoltà visto che non capiamo il perché di queste reazioni. I ragazzi hanno i loro motivi ma spesso li esprimono male e quindi oggi le due professioniste hanno spiegato loro quanto sia importante scegliere il modo corretto per comunicare il loro disagio. Magari anche a noi docenti manca la capacità di interpretare quel comportamento aggressivo. I ragazzi hanno anche affrontato il tema di quegli atteggiamenti aggressivi che sfociano nel patologico, come il caso del giovane che ha ucciso i genitori ed è stato spiegato loro che bisogna sempre farsi aiutare da qualcuno, soprattutto quando questo disagio sfocia in una vera e propria patologia. Ho visto i ragazzi molto coinvolti anche perché quello del disagio è un tema che a loro interessa molto. Insegno da 25 anni e posso dire che mai come oggi i ragazzi abbiano attraversato un disagio così forte. Penso che la responsabilità sia soprattutto dell'uso smodato dei social perché hanno fatto chiudere in sé stessi i ragazzi limitando il contatto umano. Oggi – conclude la docente – sono collegati con il mondo ma in realtà sono molto soli”