Dopo la termoablazione, con 130 casi trattati in poco più di due anni, per il reparto di Endocrinochirurgia dell'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta, diretto da Francesco Scaffidi Abbate, arriva un'altra novità assoluta: l'autofluorescenza per trattare patologie benigne e maligne delle ghiandole paratiroidee. Uno strumento che solo l'ospedale Sant'Elia di Caltanissetta vanta di avere in Sicilia e che garantisce ai pazienti interventi di altissima precisione. “Questa tecnica – spiega il dottore Scaffidi Abbate – ci permette di individuare la paratiroide e asportarla con facilità e precisione riducendo notevolmente il rischio intraoperatorio di lesione dei nervi ricorrenti e dell’asse vascolare del collo. E’ una tecnica che utilizziamo durante tutti gli interventi perché ci consente di isolare con facilità le ghiandole paratiroidee ed evitare asportazioni insieme alla ghiandola tiroidea. Da un paio di anni poi facciamo le termoablazioni. Oltre 130 i casi trattati con due tipi di tecnica, quella della radiofrequenza e la tecnica laser. I pazienti che hanno l’indicazione a questo tipo di metodica sono quelli che hanno un altissimo rischio chirurgico per la tiroidectomia e quindi l’intervento avrebbe un altissimo rischio anestesiologico. Si tratta dunque di un intervento che facciamo su anziani, su pazienti defedati o con varie patologie croniche, tra cui diabete e cardiopatia”. Ad affiancare il dottore Scaffidi, all'interno dell'Unità Operativa Semplice Dipartimentale di Endocrinochirurgia le chirurghe Francesca Romana Cannemi, Letizia Carmina e Daniela Lo Brutto. I numeri del Sant'Elia di Caltanissetta sono numeri da record: 400 in un anno gli interventi totali su tiroidi, paratiroidi, surrene e ghiandole endocrine del collo, di cui 50 circa sono le termoablazioni. Gli accessi ambulatoriali sono 3.500 con ambulatori attivati a Caltanissetta, Mazzarino, Mussomeli e Gela mediante prenotazioni al cup. Sono infine circa 500 in totale gli agoaspirati e le agobiopsie eseguiti ogni anno sulle ghiandole endocrine del collo. Il dottore Scaffidi Abbate ha tenuto a ringraziare la direzione strategica per aver dato la possibilità al reparto di avere la nuova e ultramoderna strumentazione “che rende – ha riferito – ancora più alta la risposta da dare ai cittadini in termini di sanità”.