Pubblicato il: 04/11/2024 alle 13:36
Oggi si sarebbe dovuto decidere sull'estradizione dei due giovani nisseni Filippo Mosca e Luca Cammalleri, detenuti in Romania dal 3 maggio 2023, quando furono arrestati per traffico nazionale e internazionale di stupefacenti. Ma alla fine l'udienza in corte d'appello a Caltanissetta è saltata per un problema con il collegamento in videoconferenza con la Romania. I familiari di Filippo e Luca questa mattina erano arrivati al Palazzo di giustizia carichi di speranza ma con il passare delle ore i loro volti si sono oscurati. Alla fine la speranza ha lasciato spazio all'amarezza. L'udienza è stata rinviata al 13 novembre per il mancato collegamento.
Filippo Mosca e Luca Cammalleri furono arrestati dopo che una ragazza, che era in loro compagnia, si era fatta recapitare un pacco, nell'albergo dove stavano trascorrendo le vacanze, dove la polizia aveva trovato 150 grammi di droga. Nonostante la terza imputata si fosse assunta la responsabilità del possesso di droga i due nisseni sono stati condannati a 8 anni di carcere: hanno già scontato un anno e sei mesi e sono nel penitenziario di Bucarest .
“Il rinvio farà molto male a Luca e Filippo così come a noi familiari. Perché quello contro cui lottiamo è l’attesa. Contiamo su un rientro veloce di Luca e Filippo perché al momento sono in condizioni estreme da un punto di vista mentale” ha detto Pietro Cammalleri fratello di Luca .
“Non ho ancora sentito Luca – aggiunge – e non sarà semplice comunicarglielo. Non vedono l’ora di tornare in Italia”. Filippo Mosca e Luca Cammalleri attualmente trascorrono il loro tempo chiusi in cella 22 ore su 24 nel carcere di Bucarest e sperano di poter scontare il resto della pena in Italia il prima possibile. “Tutti ci aspettavamo oggi di chiudere quantomeno questo primo capitolo – ha commentato il legale delle due famiglie, l’avvocato Armida Decina – Per fortuna però la Corte d’Appello, comprendendo le difficoltà dei ragazzi, ha previsto un rinvio brevissimo, si tratterà di attendere solo una settimana. E’ un fatto tecnico, una volta riconosciuta la sentenza i ragazzi saranno trasferiti in Italia nel più breve tempo possibile. Si apre poi la fase dell’esecuzione, l’apertura a misure alternative e sicuramente una nuova vita per i due ragazzi”.