Pubblicato il: 20/02/2014 alle 18:50
NELLA FOTO TRATTA DA CALTANISSETTA STORY, UN'ANTICA IMMAGINE DI CORSO UMBERTO CON IL CAFFE' ROMANO
Presto il “Gran Caffè Romano” chiuderà i battenti. Non si tratta più di indiscrezioni, ma di certezze. Fra non molto si abbasserà per sempre la saracinesca sulla storica caffetteria situata lungo il corso Umberto di Caltanissetta e punto di riferimento per diverse generazioni di nisseni. Rinato nel settembre del 2000 dopo un periodo di chiusura di tre anni e grazie all'investimento dell'imprenditore Alfonso “Fofò” Martorana, oggi il “Caffè Romano” rischia di far posto ad un altro genere di attività commerciale. Voci fondate avevano parlato di un ristorante cinese e Martorana, dopo aver appreso la notizia, non smentisce né conferma. “Non ho francamente idea se esistono o ci sono state delle trattative, ecco perché non me la sento di dire se sia una notizia vera oppure no”.
Dall'autunno del 2012 Martorana ha affidato a terzi la gestione del Caffè Romano, in particolare alla Vgm Srl, che ora sta seriamente valutando di chiudere bottega. Affitto parecchio oneroso: 5mila e 500 euro. E nettamente sproporzionato agli incassi degli ultimi anni, calati a picco. “In questi dieci anni ho investito nel Gran Caffè Romano qualcosa come 780mila euro, che posso dire di aver buttato interamente”, aggiunge un amareggiato Fofò Martorana che ha confermato di stare investendo capitali su un'altra caffetteria ma altrove, al quartiere Eur di Roma. Ma qualche sassolino dalla scarpa, l'imprenditore nisseno se lo toglie a proposito del declino dello storico bar-pasticceria. “Sicuramente ha inciso parecchio la chiusura per 10 mesi del corso per il cantiere della Grande Piazza. E' stata una vera mazzata per me e per i tanti colleghi commercianti della zona. Da allora non ci siamo più ripresi. Ma abbiamo sempre avuto problemi, come se fossimo degli appestati. Quando l'Amministrazione comunale ci chiese di valorizzare il centro storico, ho investito parecchi soldi acquistando i gazebo di legno che il giorno dopo lo stesso Comune ci ha fatto smantellare. Pazzesco…”.
Se è vero che presto arriveranno i cinesi in questo scorcio di città per deliziare i palati dei nisseni col cibo orientale, poco importa. Nessuno ha pregiudizi razziali né culinari. Sarà sempre un investimento, certo. Ma l'identità locale è un'altra cosa e la memoria storica di un luogo e della sua gente nulla c'entrano con i registratori di cassa.