Pubblicato il: 21/02/2014 alle 15:14
Giovanbattista Tona
Ripensare i rapporti con i soggetti del mercato economico e creare delle sinergie tra autorità civile, giudiziaria e organizzazioni antimafia. Èintorno a queste coordinate che si muovono le soluzioni alle tante criticità nella gestione dei beni confiscati secondo Antonio Balsamo, presidente della Corte di Assise e sezione misure di prevenzione del tribunale di Caltanissetta e Giovanbattista Tona, consigliere della Corte di appello di Caltanissetta, intervenuti a un convegno organizzato a Palermo da Confindustria Sicilia su gestione dei beni sottratti alle mafie e riforma dei mercati.
“L'aggressione ai beni confiscati e il risanamento delle aziende non possono essere realizzati senza un vero ripensamento delle dinamiche ordinarie del mercato economico – ha detto Tona – non si può chiedere un cambiamento nella gestione dei beni soltanto al settore delle misure di prevenzione. Senza un vero cambiamento del mercato sia in termini di soggetti che di metodo, non è possibile evitare il condizionamento e le pesanti pressioni sulle imprese alla base del loro successo o insuccesso”.
Antonio BalsamoinseriTra gli strumenti utili individuati da Balsamo, invece, “l'iniziativa proposta nel 2012 da Anm e Confindustria e che raccoglieva 13 associazioni antimafia, tra cui Libera, che assicurerebbe una funzione di raccordo tra autorità civile e giudiziaria, in un clima di leale collaborazione e stimolo per interventi mirati tra mondo delle imprese e società civile.
Un'iniziativa che merita di essere riscoperta perché potrebbe dare delle risposte ai temi che stiamo affrontando”. Il magistrato ha poi aggiunto che un altro grande supporto può arrivare dalla “cabina di regia sul modello di quanto fatto a Milano con il cosiddetto tavolo per la giustizia – ha aggiunto Balsamo – nel quale interagiscono soggetti istituzionali e a cui si potrebbero aggiungere le associazioni, in modo da farne uno strumento ausiliario a servizio della gestione delle aziende sottratte alla mafia”