Pubblicato il: 25/02/2014 alle 17:24
“La burocrazia è peggio della mafia, fa più paura a chi vuole investire, perchè è invisibile e ha mille volti. Invece contro la criminalità organizzata si combatte, anche grazie alla magistratura e alle forze dell'ordine”. La denuncia arriva dal delegato di Confindustria per la legalità, Antonello Montante, leader degli industriali Sicilia e protagonista della svolta nella lotta al racket delle estorsioni, che ha incontrato a Catania, assieme ad altri componenti del direttivo, il sindaco Enzo Bianco. «Il costo che un imprenditore non può pianificare è proprio quello della burocrazia e degli imbuti creati ad hoc nei quali si insinua anche la mafia», avverte Montante. E «chi decide di investire in Sicilia, paradossalmente, teme più la burocrazia della mafia, perchè quest'ultima sa di poterla combattere grazie al sostegno di magistratura, forze dell'ordine e associazioni datoriali», aggiunge. Invece la burocrazia è «più subdola».
Montante poi fa un appello al governatore Crocetta. «Ricerca e sviluppo sono il punto di forza di un'impresa e Catania rappresenta un laboratorio unico da sviluppare e da sostenere. Oggi più che mai abbiamo bisogno di un mercato normale e quindi competitivo, perchè solo così è possibile creare sviluppo. Ma per andare avanti, e questo voglio dirlo al governatore Crocetta, è necessario un serio piano industriale, una pianificazione che coinvolga sindaci e forze produttive», ha detto Montante, che ha invitato il governo ad una maggiore collaborazione sulla programmazione dell'Unione Europea. «Sulla spesa dei fondi europei è necessaria una seria pianificazione degli interventi e il governo regionale non può non coinvolgere le associazioni datoriali che possono dare un contributo importante per evitare di commettere gli errori del passato. Oggi assistiamo a una situazione assurda per cui non riusciamo a spendere i fondi europei perchè manca la parte di cofinanziamento – aggiunge – Altre Regioni, come ad esempio la Puglia, sono riusciti a superare brillantemente questo ostacolo. E la Sicilia cosa pensa di fare?».