Pubblicato il: 28/02/2014 alle 11:40
Nel 2013 sono stati persi in Italia 478 mila posti di lavoro. I numeri del dramma occupazione arrivano dall'Istat, che oltre a individuare quello appena passato come il peggior anno della crisi, segnala complessivamente 984 mila occupati in meno dal 2008.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni a gennaio è pari al 42,4%, il più alto dal 1977 ( 4 punti in più rispetto all'anno precedente). Come al solito è il Sud ad avere la percentuale più elevata: 50%. I giovani in cerca di un lavoro secondo l'Istat sono 690 mila.
Il tasso di disoccupazione totale è salito a gennaio al 12,9%, 0,2 punti percentuali in più rispetto a dicembre, il massimo livello dal 1977. A gennaio, gli occupati sono 22,259 milioni, sostanzialmente invariati rispetto al mese precedente e in diminuzione dell'1,5% su base annua (-330 mila).
I disoccupati in Italia nella media 2013 hanno raggiunto quota 3,1 milioni, con un aumento del 13,4% rispetto al 2012; quasi la metà risiede nel Mezzogiorno (un milione 450 mila).
Boom di quelli che rinunciano a cercare un lavoro perché pensano di non trovarlo, a quota 1,79 milioni. In crisi anche il lavoro precario: il numero di dipendenti a tempo determinato e di collaboratori scende a 2 milioni 611 mila, in calo di 197 mila unità in un anno. Insomma a calare non solo solo i dipendenti a tempo indeterminato (-190 mila).