Pubblicato il: 03/03/2014 alle 19:18
La Red Carpet Live di Los Angeles è la passerella più importante che ogni divo, regista, attore protagonista o non protagonista vorrebbe calcare. In cui chiunque, anche la più riservata delle star del cinema, non può non essere abbagliata dai flash dei fotografi e dalle loro urla per chiederti di guardare nei loro obiettivi. Nel sottofondo di questo evento osservato dal mondo, invece, è racchiuso il talento musicale di un giovane compositore d'origine ennese ma sancataldese d'adozione, autore della sigla che ha aperto a storica passerella cinematografica. Che porta la firma di un genio delle sette note come il trentenne Giuseppe Vasapolli, che ha fatto fortuna negli States e che già lo scorso anno s'è fatto apprezzare per aver composto la sigla della notte degli “Mtv Awards”, la premiazione hollywoodiana più famosa dopo quella gli Oscar, trasmessa in oltre 60 paesi nel mondo.
Sorrentino e gli attori sulla Red CarpetSEGUONEWS ha intervistato Giuseppe Vasapolli che ha accettato volentieri di raccontare questa esaltante esperienza, e altrettanto noi abbiamo voluto raccontarvela perché la storia di questo giovane in carriera è l'emblema di tanti altri talenti che la nostra terra esprime e che spesso – nostro malgrado – diamo in prestito all'estero. Siamo orgogliosi che Paolo Sorrentino abbia conquistato l'Oscar per il suo capolavoro “La grande bellezza”, ma il cuore oggi batte ancora di più per il “nostro” Giuseppe Vasapolli.
San Cataldo, Palermo e Los Angeles ossia la rotta del successo sulla scia delle sette note. Giuseppe, un pezzo di questa notte degli Oscar porta la firma del tuo talento. Orgoglioso di questa colonna sonora d'eccezione?
Sì, sono molto contento di questa prestigiosa collaborazione che fino all'ultimo e' stata protagonista di una “vivace” staffetta tra i produttori dello show e la societa' musicale per la quale lavoro fino a trovare la giusta direzione stilistica che fosse grandiosa, elegante ma contemporanea.
Raccontaci come sei arrivato fin qui. Sicuramente tantissimo studio e poi?
Uno studio intenso e multiforme e' sicuramente alla base di tutto. Oggi chi scrive musica per il cinema deve avere una profonda conoscenza non solo del linguaggio musicale in senso tradizionale ma deve anche essere capace di utilizzare benissimo I vari software per la produzione audio. Lo stile attuale della musica da film e' molto semplice dal punto di visto armonico, tematico e melodico ma estremamente elaborato e complesso per cio' che riguarda l'aspetto sonoro e della produzione. La battaglia si sta giocando su questo fronte; basti pensare – uno fra tutti – allo stile minimalista di Hans Zimmer, semplici temi ma produzione monumentale. Anche l'Oscar assegnato a Steven Price per le musiche di Gravity (al limite tra sound design e composizione vera e propria) dimostra che oggi conta piu' il suono che le note e cio' e' sicuramente molto intrigante.
Per la mia carriera la svolta e' stata aver frequentato il corso di musica da film presso la University Of Southern California di Los Angeles, e aver studiato con grandi compositori come Thomas Newman, Alan Silvestri, Marco Beltrami, Chris Young, Bruce Broughton. Inoltre la scuola, essendo selezionatissima (solo venti ammissioni all'anno su domande provenienti da tutto il mondo) ti da' un “bollino” di qualita' che permette di ricevere attenzione da parte dell'industria cinematografica hollywoodiana. Molti dei miei colleghi di corso lavorano gia' a grandi progetti (Pixar, Disney, Marvel, ad esempio)
Sei riuscito a contenere l'adrenalina lavorando in questo importante contesto cinematografico?
Piu' che altro lo stress di tempi di consegna e revisioni rapidissime! Sono pero' molto felice di questo risultato anche se qui e' molto facile non montarsi la testa, considerate il livello altissimo delle produzioni e le grandi cose che fanno i miei colleghi compositori. L'aspetto positivo pero', rispesso all'Italia, e' la possibilita' di confronto e di una sana “competizione” che ti spinge a lavorare sodo per essere competitivo.
Cosa ti ha ispirato per ideare e comporre la colonna sonora per la Notte degli Oscar? Ti aspettavi che Paolo Sorrentino conquistasse l'ambita statuetta?
I produttori hanno chiesto una musica vivace, maestosa ma contemporanea e non solo prettamente orchestrale. Quindi siamo partiti da uno stile hollywoodiano classico (ispirato a Forrest Gump) al quale poi sono state aggiunte percussioni e suoni piu' moderni. E' davvero una grande gioia che l'Italia, dopo quindici anni dall'Oscar a La Vita E' Bella, abbia conquistato il premio piu' ambito. Spero che questo dia una scossa alla produzione cinematografica nostrana visto che molti talenti (e ne conosco tanti) non riescono a lavorare e partono per Londra, gli Stati Uniti o il Giappone.
Suggerimenti utili per chi vuole seguire il tuo percorso di studi e professionali?
Conoscere il proprio mestiere, studiare a fondo le colonne sonore attuali e imparare l'inglese benissimo. Essere manicalmente perfezionisti e curiosi di esplorare ogni stile musicale con un'attenzione costante a come la tecnologia evolve.