Pubblicato il: 26/11/2024 alle 13:35
«Con i dati in nostro possesso possiamo dire che si tratta di un suicidio con morte compatibile da soffocamento per impiccamento con assenza di lesività etero indotta. Questo alla luce delle ricognizione cadaverica, attediamo ora l'autopsia». Lo ha detto il procuratore per i minori di Caltanissetta, Rocco Cosentino, durante la conferenza stampa convocata per fare chiarezza su alcuni punti relativi all'indagine della morte della 15enne Larimar il cui corpo è stato trovato lo scorso 5 novembre nella pineta di casa a Piazza Armerina, nell'Ennese.
Dalla conferenza stampa è emerso che nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Larimar si indaga anche per diffusione di immagini illecite e detenzione di materiale pornografico, oltre che per istigazione al suicidio, nell'ambito dell'inchiesta sulla morte di Larimar. Il procuratore dei minori di Caltanissetta ha poi lanciato un appello: «Tutte le persone di qualsiasi età, minori e adulti, da noi sentiti, hanno mostrato ampia disponibilità e dato il loro contributo. Se l'hanno offerto bene o male è da verificare, ma tutti quelli che abbiamo avuto la necessità di sentire si sono mostrati disponibili. Se mi chiedete se ci sono altre persone a conoscenza dei fatti, non posso saperlo. Se altri sanno, parlino senza timore».
“E’ confermato il soffocamento da impiccamento – ha detto il procuratore – con assenza di lesività eteroindotta. Questo in attesa della relazione sull’esame autoptico. Sono necessari altri accertamenti per una conferma. Ovviamente io né confermo né smentisco delle dichiarazioni di parte ma dico soltanto quello che è lo stato dell’arte e quello che emerge dalle rilevazioni fatte fino ad ora. Noi come organi inquirenti ci basiamo solo sul dato oggettivo in nostro possesso. Così come ci si è soffermati sulle scarpe con assenza di terriccio. Anche in questo caso si tratta di affermazioni dei familiari. I vestiti e le scarpe della ragazza sono stati repertati e sono stati fatti i rilievi fotografici, se poi mi chiedete se è vero che erano intonse vi posso rispondere che erano scarpe già in uso della ragazzina. Se mi chiedete se sono intonse e perfettamente pulite io vi posso dire che non lo sono, e che ci sono delle tracce di terriccio. Se quel terriccio sia compatibile con una situazione piuttosto che un’altra quelle sono considerazioni che saranno fatte sulla base degli esami. Sicuramente quei residui nelle scarpe saranno valutate e comparate con il terreno circostante. Altra cosa: il biglietto ritrovato. Molti si sono sbilanciati a esprimere valutazioni grafologiche. Allo stato delle indagini posso dire che il bigliettino fin dall’inizio è stato in possesso del personale del commissariato di Piazza Armerina ed è agli atti. Il bigliettino appena ne siamo venuti a conoscenza è stato acquisito. Abbiamo elementi per dire che il bigliettino è partito dalla povera larima che lo ha consegnato a un terzo soggetto che a sua volta lo ha consegnato a un terzo destinatario. Così come abbiamo la prova di altri soggetti che hanno assistito a questo passaggio. Non si escludono eventuali approfondimenti di carattere grafologico. E' stato rinvenuto anche il quadernone da dove presumibilmente è stato strappato quel biglietto poi utilizzato per scrivere quella frase. Il lembo mancante combacia con quello del quadernone di Larimar. Ma nonostante tutto faremo accertamenti di natura grafologica. Altro punto è il sequestro dei telefonini. Il tema di indagine è il suicidio allo stato attuale di una ragazzina di 15 anni. E’ ovvio che si indaga per capire su cosa abbia indotto il suicidio di una ragazzina così giovane e se ci sia stata istigazione. Abbiamo ovviamente approfondito anche il tema di possibili filmini o documenti fotografici circolanti nei giorni precedenti. Quindi abbiamo sequestrato un certo numero di telefonini per capire se potevamo avere degli elementi in più. Fermo restando che si procede sempre verso ignoti. Allo stato non sono coinvolti in nessuna ipotesi di reato e quindi estranei a fatti delittuosi”.
Il procuratore è intervenuto anche sul presunto clima di omertà. Se per omertà si intende che abbiamo convocato delle persone e si sono trincerati dietro ‘non ricordo' o ‘non so' posso dire che assolutamente non è stato così. Tutte le persone sentite hanno dato ampia disponibilità e offerto il proprio contributo. Poi è chiaro che se hanno dato versioni fantasiose questo lo accerteremo. Ma tutti coloro che sono stati sentiti si sono dimostrati ampiamente disponibili. Qualsiasi minore a qualsiasi titolo coinvolto, indagato, persona offesa o informata sui fatti, da noi viene trattato come persona debole da tutelare. Tutto ciò che ci è stato detto verrà ampiamente documentato così come ogni loro sentimento e stato d’animo”.
E infine sulla lite a scuola. “E' un fatto notorio – ha detto il procuratore – che c’è stata una discussione con protagonista la povera Larimar. Su come si sia svolta e chi fosse presente sin dall’immediatezza è stata svolta tutta l’attività che si doveva fare per verificare in primis il grado di intensità di questa discussione. Altro discorso su come e quando questa discussione possa avere indotto la ragazza a togliersi la vita. Anche questo è un tema molto delicato tutto da verificare. Anche qualora dimostrassimo l’esatta intensità della lite e che fossero volate parole pesanti o potesse emergere il fatto che poco prima fossero circolati video o foto compromettenti questo deve essere considerato per quello che oggettivamente è. Qualora i nostri accertamenti provassero che tutto questo possa avere avuto un valore determinante sul suicidio della ragazza questa è attività ancor più delicata che comunque sarà approfondita. Così come è da determinare se una sola lite possa essere stata determinante per un suicidio e come possa avere influito sull’equilibrio psichico di una normale ragazza 15enne è un altro discorso”.