La Cassazione mette la parola fine sul processo “Identità”, nato dall'inchiesta della Squadra Mobile di Caltanissetta su un giro di truffe a società finanziarie con documenti falsi usciti dal Comune. I giudici di Roma, infatti, hanno confermato le condanne inflitte in appello a Michele Giarratana, ritenuto il “re” dei raggiri e a capo della cricca che lo spalleggiava negli imbrogli per intascare i finanziamenti. Giarratana è stato condannato a 6 anni e 6 mesi; 3 anni e 6 mesi e 2.100 euro di multa sono stati inflitti a Maurizio D'Alù; confermata la condanna 3 anni e 1.200 euro per Liborio La Paglia e 2 anni e 2 mesi più 1.100 euro di multa per Filippo Virzì. Su alcune condanne, verrà applicato il condono di 3 anni per effetto della legge sull'indulto. Il blitz scattò nel 2007, quando la Procura scoprì che nel capoluogo nisseno c'era una banda che effettuava acquisti di ogni genere a nome di ignare persone dopo aver ricevuto il finanziamento dalle società. Le vittime, ovviamente, si vedevano recapitare avvisi di pagamento e rate per acquisti mai effettuati. Dalle auto agli elettrodomestici e persino un camper. Le carte d'identità – scoprirono poi gli inquirenti – provenivano dall'ufficio anagrafe del Comune di Caltanissetta, ma ad oggi è rimasto irrisolto il giallo su chi fosse la “talpa” a Palazzo del Carmine, considerato che uno degli arrestati – un dipendente comunale – fu assolto al termine del processo di primo grado.
Caltanissetta, processo “Identità”: condannato il “re” delle truffe e tre complici
Potrebbe piacerti anche
Seguonews
Lascia un commento
Lascia un commento
Ultime news
//
We influence 20 million users and is the number one business and technology news network on the planet
Sign Up for Our Newsletter
Subscribe to our newsletter to get our newest articles instantly!
[mc4wp_form id=”847″]