Pubblicato il: 19/03/2014 alle 07:27
Resta in carcere Daniele Sodi, che lunedì mattina ha gravemente ferito alla gola la moglie con un taglierino. La donna, S. D. 45 anni di Gela e dipendente di una ditta di pulizie, non è in pericolo di vita. Lo ha disposto il giudice per le indagini preliminari di Pisa Guido Bufardeci a conclusione dell’udienza di convalida che si è tenuta nella casa circondariale Don Bosco. Il giudice, infatti, pur non convalidando l’arresto dell’uomo per tentato omicidio in flagranza, disposto l’altro ieri dal magistrato di turno, non ravvisando la flagranza di reato (è stato lo stesso Sodi a chiamare i soccorsi e i poliziotti che poi lo hanno fermato), ha ordinato la custodia cautelare in carcere dell’uomo.
Questo perchè secondo il gip sussiste il pericolo di reiterazione del reato (ovvero Sodi potrebbe nuovamente tentare di uccidere la moglie), anche se, al contrario – come invece sostiene il pubblico ministero – non c’è il rischio di fuga dell’indagato. Nel corso dell’udienza, Sodi (quarantottenne pisano, che lavora con un contratto di portierato al porto di Livorno, dove svolge servizio di vigilanza non armata), difeso dal suo legale di fiducia, l’avvocato Andrea Di Giuliomaria, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
A questo punto, per cercare di capire come sono andate le cose lunedì mattina sul vialetto dell’ospedale Santa Chiara dov è avvenuta l’aggressione, diventa di fondamentale importanza l’audizione della vittima, l’unica altra testimone del fatto di sangue. La donna da oltre dieci anni è dipendente della Sodexo, la società che svolge i servizi di pulizia nei due policlinici pisani, e si trova ancora ricoverata nel reparto di terapia intensiva al policlinico di Cisanello.
Le sue condizioni sono stabili e anche se non è in pericolo di vita (il taglio alla gola – una decina di centimetri all’altezza del pomo d’Adamo – è superficiale e per fortuna non ha leso gli organi vitali né i muscoli) al momento la prognosi resta riservata. Appena sarà in grado di poterlo fare sarà sentita dagli investigatori della Squadra Mobile diretti dottor Raffaele Gonario Rainone.
Una testimone ha riferito che lunedì poco prima delle 8, Sodi è andato all’ospedale Santa Chiara, dove la moglie stava svolgendo il suo turno di lavoro. Insieme ad altre colleghe l’aveva trova nello spogliatoio-magazzino della Sodexo. Con la scusa di doverle mostrare un documento l’aveva invitata a uscire con lui. E così la coppia – che ha due figli, una femmina di 25 anni e un maschio diciassettenne – era andata a parlare dietro il casottino, vicino all’edificio 41 (l’ex Fisiologia Clinica), dove la donna era stata aggredita e colpita alla gola con un taglierino. Era stato lui stesso, subito dopo, a chiamare il 118 e il 113, dicendo: “Ho ferito mia moglie alla gola». Poi aveva atteso l’arrivo dei poliziotti delle Volanti ai quali si era consegnato.
Quando la moglie di Sodi si sarà ripresa sarà quindi subito sentita dagli investigatori per cercare di sapere la sua versione dei fatti in merito alle modalità e alle cause del ferimento. Sulla base del suo racconto, quindi, si svilupperà l’inchiesta del pm Dominijanni che potrebbe portare alla riformulazione dell’accusa nei confronti di Sodi dall’attuale tentato omicidio (con l’aggravante della premeditazione) fino al reato di lesioni personali volontarie.