Pubblicato il: 19/03/2014 alle 15:58
“Non è vero che la chiusura dei quasi trecento presidi di Polizia in tutta Italia, a causa della spending review, non pregiudicherà la sicurezza. Non nascondiamoci dietro un dito, e la Sicilia ne farà le spese, come al solito, peggio delle altre regioni. In una regione come la nostra, dove la densità criminale occulta e non, organizzata o meno è assai alta, togliere Polizia dal territorio non può essere una scelta vincente”. E' l'allarme che lancia Igor Gelarda, segretario regionale Consap il sindacato di polizia, che denuncia i rischi che incorre la Sicilia secondo l'indicazione data dal commissario nominato dal Governo nazionale.
“Secondo indiscrezioni sempre più insistenti, provenienti dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e ormai di pubblico dominio sulla rete e sui siti dei sindacati – aggiunge Gelarda – in Sicilia rischierebbero di chiudere quasi trenta presidi di Polizia e si indicano anche quali potrebbero essere! Con quale criterio si chiudono i posti della Polizia Postale e delle Comunicazioni di Agrigento, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani che indagano su reati come le truffe, la pedopornografia e il cyber-bullismo? Reati in continua crescita a livello statistico, ma che non sembrano preoccupare più di tanto chi gestisce la sicurezza in Italia! Con quale criterio si chiudono le squadre nautiche di Trapani e Messina, che oltre a controllare centinaia di chilometri di costa effettuano un servizio di collegamento per la sicurezza dei croceristi, in zone con notevole afflusso di villeggianti e strategiche poiché vicino le Eolie e le Egadi? Oppure l’abolizione della Squadra nautica di Augusta, che sorveglia la zona costiera del polo petrolchimico siracusano? Si chiama investire nella Sicurezza la soppressione dei distaccamenti della Polizia Stradale di Cefalù, che soprattutto in periodo estivo gioca un ruolo primario nella gestione e nel controllo del traffico, oppure del distaccamento della stradale di Vittoria, che si trova a metà strada tra Gela e Ragusa e controlla uno snodo importante come la ss 115?”
Ci sono altri presìdi, secondo il sindacalista, che rischiano di chiudere i battenti o di essere ridimensionati. “Il depotenziamento della Polizia ferroviaria di Catania, città con 300 mila abitanti, la chiusura dei posti di Polizia ferroviaria di Caltanissetta e Caltagirone, che di abitanti ne hanno rispettivamente 60 mila e 40 mila, e quello di Barcellona Pozzo di Gotto e S. Agata di Militello che si trovano sull’asse Messina-Palermo, renderà i nostri treni e le nostre stazioni più sicure oppure incoraggerà i malintenzionati a colpire i viaggiatori? La chiusura del reparto a cavallo di Palermo, che è ospitato gratuitamente in una sede del Comune, e che controlla il più grande parco urbano d’Italia (la Favorita) porterà tutti questi grandi risparmi? Questi tagli non hanno un senso, il risparmio sarà minimo, ma i risultati per la nostra regione saranno funesti in termini di sicurezza”.
Secondo il Consap, quindi, “la sicurezza non è un costo ma un investimento e il vero risparmio si fa non diminuendo gli uomini, tagliando presidi e depotenziando la Polizia, ma con l’accorpamento e il coordinamento delle ben 11 forze dell’Ordine esistenti in tutta Italia. Solo così, con un programma di ristrutturazione serio e organico si potranno risparmiare milioni di euro e migliorare la sicurezza in Sicilia ed in Italia! La Consap ha già ottenuto un incontro con il Presidente della Regione Siciliana, nella speranza che questi possa prendere una posizione contro tali tagli, incontro che si svolgerà venerdì mattina”.