Pubblicato il: 09/12/2024 alle 14:53
(Adnkronos) – Penna adrenalina salvavita in caso di allergia e shock anafilattico, che andrebbe portata sempre dietro. E' quando spiega all'Adnkronos Salute Vincenzo Patella, presidente della Società italiana di allergologia, asma e immunologia clinica (Siaaic), intervendo sul caso della bambina di 9 anni, allergica, morta a Roma dopo aver mangiato un piatto di gnocchi in un ristorante. "Le reazioni allergiche più gravi agli alimenti – avverte – avvengono dopo 30 minuti, ma possono sopraggiungere anche dopo 2-3 ore dal pasto se sono associate all'attività fisica. Quando un soggetto sospetta di aver mangiato qualcosa con un ingrediente per cui è allergico e che può scatenare una reazione non deve fare attività fisica entro le 2 ore e mezza dal pasto, non deve prendere farmaci antinfiammatori e deve rivolgersi subito ad un medico o ad un centro specializzato. In più c'è l'autoiniettore di adrenalina che viene dispensato dal Servizio sanitario nazionale a tutti coloro che hanno una storia di anafilassi, ad esempio da punture o da farmaci. E' un farmaco salvavita, anche per i bambini, ma è molto tempo-dipendente e non sostituisce il ricorso al pronto soccorso. Spesso è conosciuto da chi ha avuto uno shock anafilattico meno da chi non ha mai avuto nulla, ma è allergico agli alimenti. Va usato subito, però, ai primi sintomi come la difficoltà respiratoria, la respirazione affannosa e il calo pressorio". "C'è una legge europea che tutela i soggetti allergici e prevede che nei ristoranti ci siano menù con il tracciamento degli ingredienti – ricorda Patella – Alcune Regioni poi, come la Campania, sono anche più restrittive sull'obbligo di non usare certi prodotti. Come Siaaic abbiamo lanciato il bollino arancione con i cuochi che hanno seguito dei corsi in cui abbiamo spiegato le direttive sul tema degli allergeni e le metodiche per la tutela dei consumatori. Chi li ha seguiti può esporre il bollino arancione". —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)