Pubblicato il: 14/12/2024 alle 11:19
In seguito alle lesioni del terreno e delle superfici degli edifici che hanno interessato alcuni palazzi di via Redentore e che hanno determinato in particolare la messa in sicurezza di 11 famiglie residenti, giovedì 12 dicembre, sono stati effettuati i sopralluoghi del caso da tecnici specializzati locali e regionali.
Agli accertamenti, che si sono protratti fino a tarda sera, hanno partecipato il Dipartimento Regionale del Genio Civile, il Dott. Bologna e altri componenti del Dipartimento Regionale di Protezione Civile, i Vigili del Fuoco di Caltanissetta, il Dirigente della Direzione II del Comune Giuseppe Tomasella, l’UTC del Comune di Caltanissetta, la Polizia Municipale, il Sindaco Walter Tesauro e gli assessori Oscar Aiello e Calogero Adornetto.
L’Amministrazione ha innanzitutto manifestato la propria vicinanza ai residenti e a tutti coloro che hanno subito un danno relativo ai fenomeni degli ultimi giorni.
Il Sindaco ha ascoltato diverse famiglie e titolari di attività commerciali, assicurando il massimo impegno per fare ciò che è nelle possibilità dell’Ente per ridurre i gravi disagi che stanno vivendo i cittadini.
Al termine della fase di monitoraggio, che ha interessato diverse abitazioni di via Redentore, vicolo Scilla, Corso Umberto I, via San Giovanni Bosco e il plesso scolastico di Santa Lucia (I.C. Vittorio Veneto), i tecnici intervenuti hanno concordato con le Autorità la ripresa degli esercizi commerciali che avevano subito un’interdizione, contestualmente a un’attività di controllo costante mediante fessurimetri.
Il tratto di strada di via Redentore compreso fra Corso Umberto e via Messina è stato riaperto al transito veicolare, con la relativa limitazione in via precauzionale del tratto di marciapiede adiacente al civico 39 della stessa via.
Le famiglie evacuate potranno tornare nelle proprie abitazioni se l’esito delle rilevazioni, che sono già state avviate tramite l’installazione dei fessurimetri, sarà positivo.
Grazie per la tanto lunga, quanto inutile, lista di partecipanti (in neretto, perché la visibilità prima di tutto).
Due domande:
1.
Quanti giorni/settimane/mesi durerà il monitoraggio? Si dovrà aspettare che piova, per esempio, per vedere se potrebbe esserci un collegamento?
2.
Dove sono adesso le famiglie? Stanno ricevendo assistenza adeguata oppure solo “vicinanza”? Necessitano supporto?
Dovevate essere lì e chiedere. E sarebbe peggio se lo eravate e avete fatto solamente da diffusori di veline.
Forse dovreste scrivere articoli dopo avere fatto domande, magari anche scomode, a istituzioni e amministrazioni. Invece spessissimo pubblicate comunicati stampa, a volte travestiti da articoli, altri in copia e incolla. Oppure fate da altoparlante alle stesse tre o quattro persone; alcune che fanno osservazioni intelligenti, altre che invece sono tuttologi in cerca di una visibilità oramai persa per sempre.
Mai un intervista “difficile” a un politico o a un dirigente di un ente. Eppure i vostri lettori potrebbero proporre mille domande, se a voi non ne venissero in mente.
Decidete se essere giornalisti oppure distributori di notizie scritte da altri. State sprecando un’opportunità.