Pubblicato il: 04/04/2014 alle 16:42
Fabrizio Colasberna
“Sembra doveroso dare le giuste indicazioni ai consumatori in merito all'uso delle carte di credito via interne. Un fenomeno, quello delle frodi informatiche, divenuto ormai sempre più incessante”. Lo dice Fabrizio Colasberna, presidente dell'Unione Nazionale Consumatori di Caltanissetta, che alle luce degli ultimi casi di frodi denunciate alla Polizia suggerisce alcuni preziosi consigli agli utenti di Internet per non cascare nella trappola dei truffatori che si muovono on line.
“Una ricerca sulle frodi con le carte di credito via Internet è stata svolta dall’Osservatorio permanente sull’usura e la criminalità economica della Camera di commercio di Milano, che enumera quattro tecniche per acquisire illecitamente i numeri delle carte di credito, utilizzandoli poi fraudolentemente per fare acquisti sempre tramite Internet. La prima tecnica, anche se meno frequente, consiste nell’intercettazione del numero durante una transazione conclusa via Internet nel momento del passaggio di tale informazione dal consumatore al venditore”.
Ma c'è un altro trabocchetto più in voga, dice Colasberna: “La seconda, quella più usata, consiste nella violazione dei database di chi vende servizi o prodotti via Internet, per accedere ai numeri delle carte di credito immagazzinati. In questo caso, la principale responsabilità è spesso dello stesso venditore che non si dota di efficienti strumenti e software di protezione dei dati conservati nel database”.
La terza tecnica prende il nome di “credit card cramming”, ovvero l’acquisizione del maggior numero possibile di dati e numeri di carte di credito, attraverso raggiri o comunque comportamenti scorretti: in alcuni casi, viene richiesto il numero della carta di credito con la scusa di verificare la maggiore età dell’utente prima di autorizzare l’accesso a qualche sito, specie per adulti. In altre situazioni sono le stesse imprese che, dopo essere fallite, cessano la loro attività su Internet e traggono profitti dalla vendita dei dati raccolti nel frattempo. La quarta tecnica prende infine il nome di “carding matematico” e consiste nella produzione di numeri di carte verosimili, attraverso programmi capaci di riprodurre la numerazione usata dalle principali società emittenti di carte di credito.
Come difendersi da queste insidie? Per il presidente dell'Unione Consumatori di Caltanissetta “il consumatore dovrebbe innanzitutto verificare che il browser di navigazione sia impostato in modo da ricevere le notifiche dei messaggi inerenti alla sicurezza; dovrebbe poi verificare che il fornitore abbia un recapito fisico e non solo una e-mail; dovrebbe inoltre affidarsi principalmente a società e fornitori che fanno ricorso ad un sistema di protezione delle comunicazioni con i loro clienti; infine, dovrebbe stampare e conservare una o più copie dell’ordine stesso. Per quanto riguarda, invece, i venditori via Internet, per evitare truffe dovrebbero in primo luogo non accettare alcun ordine se non fornito di tutte le informazioni richieste (compreso numero di telefono e indirizzo)”.
Fabrizio Colasberna, inoltre, avverte: “Non dovrebbero inoltre accettare ordini che provengono da indirizzi di posta elettronica gratuiti a meno che il potenziale cliente fornisca anche un indirizzo fisico. Lo scopo è quello di non accettare ordini che provengono da provider non affidabili. In caso di dubbi, si dovrebbe richiamare il numero di telefono che compare nell’ordine compilato per ottenere conferma. Infine, bisognerebbe verificare da dove proviene la richiesta di fornitura del prodotto (in particolare, i paesi dell’Est Europa presentano un altissimo livello di contraffazione) e ricorrere ad un sistema di certificazione del sito”.