Pubblicato il: 18/12/2024 alle 00:04
(Adnkronos) – Inesperti, impreparati, incuranti del pericolo. In poche parole obiettivi facili da eliminare. Così i militari ucraini descrivono i soldati della Corea del Nord chiamati a rimpolpare i ranghi dell'esercito della Russia nella guerra in corso da oltre 1000 giorni. Gli uomini 'offerti' da Kim Jong-un a Vladimir Putin combattono nelle pianure della regione del Kursk, dove lo scorso agosto un'incursione a sorpresa ha consentito all'esercito di Kiev di prendere il controllo di ampi territori. Nel giorno in cui le forze speciali ucraine hanno rivendicato l'uccisione di 50 soldati nordcoreani in tre giorni di combattimento nella regione frontaliera, sorprende come le truppe inviate da Kim – a differenza delle forze russe che si spostano in piccoli gruppi cercando riparo tra gli alberi per ridurre le possibilità di essere colpite – avanzino in campo aperto, senza paura delle armi nemiche in volo sopra le loro teste. I nordcoreani avanzano nei campi, ma "non capiscono cosa sta succedendo", ha affermato un comandante di un'unità di droni ucraina dispiegata nel Kursk che usa il nome in codice Boxer e che spiega quanto sia facile per i suoi uomini colpire queste truppe. "Siamo rimasti molto sorpresi, non avevamo mai visto niente del genere: 40-50 persone che correvano attraverso un campo. Si tratta di un bersaglio perfetto per l'artiglieria e gli operatori dei Mavic (droni, ndr)", ha aggiunto. Artem, un operatore ucraino di droni d'attacco, ha raccontato che nelle scorse ore la sua unità ha osservato tre gruppi di circa 30-40 persone muoversi verso l'Ucraina dall'interno della Russia. Alcuni trasportavano zaini che sembravano carichi di munizioni e rifornimenti. Altri trasportavano armi. "Immediatamente, droni Fpv, bombardieri, qualsiasi cosa potesse volare è stato inviato verso di loro", ha dichiarato, sottolineando come i nordcoreani "hanno sparato" contro i droni invece di scappare, alcuni "hanno continuato a muoversi e molti di loro sono stati uccisi". "A differenza dei russi, che hanno imparato a scappare o nascondersi e che aprono il fuoco contro i droni solo se sono al riparo, i nordcoreani sparano indiscriminatamente", ha spiegato. Durante un'altra operazione notturna con un drone, Artem ha identificato tre soldati grazie a una telecamera termica. L'operatore riteneva di riuscirne a uccidere solo uno, ma poiché gli altri due non hanno reagito rapidamente, sono stati colpiti tutti e tre. "È stata un'esperienza bizzarra. E' stata la prima volta che mi è sembrato di giocare a un simulatore di computer in modalità facile", ha concluso. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)