Pubblicato il: 23/12/2024 alle 10:35
Ha respinto tutte le accuse il 44enne Pietro Castronovo – uno dei nove arrestati della casa di riposo Santa Chiara di Caltanissetta per i maltrattamenti ai danni degli anziani – interrogato dal gip Graziella Luparello. Castronovo, attualmente detenuto in carcere, ha affermato di avere un bellissimo rapporto con tutti gli ospiti della casa di riposo e che non avrebbe mai avuto la minima intenzione di arrecare dolore e sofferenza. A Castronovo in particolare viene addebitata l'accusa di aver praticato un clistere su un anziano ospite rimasto poi sanguinante. Secondo quanto emerso dalle immagini delle telecamere, posizionate dai carabinieri che hanno condotto le indagini, l'anziano dopo il clistere sarebbe rimasto con il pannolone pieno di sangue e nonostante le urla nessuno, neanche i colleghi del turno successivo, avrebbe chiamato l'ambulanza. “Per me il fatto di praticare clisteri o somministrare terapie era una cosa normale – ha detto al gip Castronovo – il paziente in questione era costipato da più giorni. E proprio per aiutarlo a liberarsi avevo praticato quel clistere e il sangue era dovuto alla lesione dei capillari proprio per la fuoriuscita di feci particolarmente dure e non per come era stato fatto il clistere. Non abbiamo chiamato il 118 – ha continuato Castronovo – perché ci siamo accorti che non occorreva. Se potevamo evitare di scombussolare gli anziani facendoli andare in ambulanza fino in ospedale dove con tutta probabilità sarebbero stati per ore, li lasciavamo in casa di riposo. Nel caso in cui invece avremmo ravvisato la necessità di portarli in pronto soccorso lo avremmo fatto, come avvenuto in altre occasioni”. Dalle intercettazioni era emerso che sempre lo stesso anziano chiedeva aiuto urlando ma Castronovo era rimasto in balcone a fumare una sigaretta. “Dopo averlo sistemato sono andato a fumare – ha detto – forse si è messo a gridare un attimo ma non l'ho sentito e comunque poi sono rientrato”. E infine sulle foto scattate agli anziani e condivise in chat con i colleghi Castronovo si è difeso: “Le facevamo solo per lasciare le consegne agli altri operatori socio sanitari su ciò che avevamo fatto e ciò che c'era ancora da fare”. I legali di Castronovo, gli avvocati Vincenzo Toscano e Marco Bellomo, hanno chiesto al gip di revocare la misura del carcere ritenendo che “non sussistano le esigenze in diritto per giustificarne la custodia cautelare in una struttura penitenziaria”. Castronovo, così come gli altri, resta tutt'ora detenuto al Malaspina. In mattinata sono previsti gli interrogatori dei tre indagati detenuti ai domiciliari.
fategli almeno passare le feste al fresco e queste belve dal primo all’ultimo..