Pubblicato il: 27/12/2024 alle 20:03
Un'opera dedicata alla Palestina. Avrebbe dovuto esporla a palazzo Moncada nel corso della mostra “Progetto Collettivo”. Peccato però che quando l'artista Alberto Antonio Foresta ha rivelato il contenuto della sua scultura abbia ricevuto un “no” secco. Pare infatti che l'amministrazione abbia vietato di esporre bandiere o opere legate a guerre specifiche. Abbiamo provato a contattare l'assessore alla Cultura, Giovanna Candura, e il sindaco Walter Tesauro, per chiedere un chiarimento in merito ma senza successo. Intanto riportiamo di seguito quanto dichiarato dall'artista sulla propria pagina facebook oltre che la foto della bella opera realizzata.
𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐀 𝐋𝐈𝐁𝐄𝐑𝐀 𝐏𝐀𝐋𝐄𝐒𝐓𝐈𝐍𝐀
Questa è l’opera che avrei dovuto presentare in anteprima oggi alla mostra collettiva all’interno del Festival Trame Contemporanee a cura di PROGETTO COLLETTIVO (Matteo Mazza, Jessica Rosalia Romano e Salvatore Maggiore). A seguito dell’invito ricevuto dal curatore Matteo, che esplicitamente mi indicava la libertà tematica totale della mostra, dopo aver proposto il tema su cui si sarebbe svolto il mio intervento all’interno di una delle sale della Galleria Civica di Palazzo Moncada, nello specifico il mio puntuale e personale punto di vista sull’attuale guerra in Palestina, mi è stata comunicata l’impossibilità a presentare tale tema attraverso un’opera, in quanto esiste un regolamento dell’attuale Amministrazione Comunale di Caltanissetta che vieta, o sarebbe più indicato dire censura, che all’interno della mostra si possano esporre opere su temi legati a guerre specifiche, o rappresentazioni in cui vengano esposte “bandiere”. Tale impedimento ha scaturito in me profondo rammarico e delusione, portandomi alla conclusione di non partecipare alla mostra. Reputo questa vicenda interessante (e grave) da più punti di vista, la mia opera non è stata mai visionata da nessuno, e non sarebbe comunque dovuta essere visionata, ma a prescindere viene occultata la possibilità di narrare alcuni temi, cosa profondamente grave che viola la libertà di pensiero di un Artista. Chiedo pubblicamente all’Amministrazione Comunale di fare chiarezza su questo punto, qualora vi fossero delle imprecisioni nel mio racconto me ne scuso in anticipo, ma qualora venisse confermata, mi domando se sia opportuno impedire ad un Artista di esporsi su un tema ideologico, politico, sociale che di si voglia, a discapito della libertà che lo stesso dovrebbe avere.
Gentilissimo Sindaco Walter Tesauro, Assessora alla Cultura Giovanna Candura riflettiamo insieme sul concetto di ARTE, che da sempre non ha il ruolo di accondiscendere e rassicurare il pubblico con il bello o con il consueto, ma di stimolare, di provocare e determinare un dialogo. Se esiste questo regolamento è il caso che venga rivisto, perché non solo lede la libertà espressiva di un’artista, ma anche il principio del bene comune: vietando l’esposizione della mia opera si è al contempo vietata la visione della stessa da parte del pubblico; che probabilmente sarà ben lieto di non trovarsi nessuna bandiera all’interno del palazzo, nessuna citazione che rimanda alla guerra o ad un’iconografia non convenzionale, ma che cosi non avrà gli strumenti per poterla contestare o apprezzare.
LIBERA, LIBERA PALESTINA
Ghiaccio e Bandiera
2024
Installazione
– L’opera è un blocco di ghiaccio con all’interno la bandiera della Palestina, che nel corso dei giorni viene liberata e torna alla terra.
(In immagine la riproduzione digitale dell'opera.)
La mia installazione sarà presentata ufficialmente durante un altro evento nei prossimi mesi, evento a cui l’amministrazione comunale sarà invitata a partecipare.
Resto in attesa di un confronto.
𝐀𝐮𝐠𝐮𝐫𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨
il NO sicuramente è legato al fatto che nessuno è disponibile per asciugare a terra il ghiaccio sciolto
Giusto così, che l’arte non si pieghi al populismo