Pubblicato il: 28/12/2024 alle 14:46
In merito alla querelle nata in queste ore sull'esposizione o meno di alcune opere d’arte presso il palazzo Moncada nella mostra denominata “Microfestival trame contemporanee”, mi corre l’obbligo di comunicare alcuni passaggi essenziali per comprendere meglio la vicenda. Circa un mese fa, alcuni giovani Nisseni, per lo più studenti e residenti fuori sede, proponevano all’Ufficio Cultura del nostro Comune, il progetto riguardante una mostra da allestire al Palazzo Moncada in occasione del Santo Natale, incastonandola nel programma degli eventi “Caltanissetta, città del Natale” già organizzato dall’Amministrazione Comunale. I curatori della mostra, interfacciandosi costantemente con gli Uffici, addivenivano alla decisione di scegliere tra i candidati artisti in piena autonomia. Durante le interlocuzioni tra gli Uffici preposti e i curatori della mostra venivano evidenziate le finalità ed il contesto della mostra stessa in considerazione anche della compresenza di altri eventi contestuali e nello stesso luogo. In tal senso, l’obiettivo che i curatori hanno scelto era diffondere la cultura dell’arte contemporanea nelle sue diverse manifestazioni, pittorica, scultorea, multimediale, musicale etc, rendendola fruibile a tutti, senza alcuna limitazione, nel contesto
Natalizio nel quale i curatori desideravano essere inclusi, con accesso assolutamente gratuito. Nelle indicazioni sulla gestione delle mostre a Palazzo Moncada della Direz. VII Ufficio Turismo, Cultura e Sport, esprime tra l’altro che:… “Le opere che si intendono mostrare non devono essere contrarie a norme
morali o giuridiche pena l’esclusione dell’evento.” Gli Uffici e il sottoscritto Assessore agli eventi, pertanto, hanno chiesto informazioni sugli artisti e sulle opere che avrebbero esposto ed hanno valutato in linea con le indicazioni sopradette. Si precisa infatti, che al fine di porre una speciale attenzione alla tutela dei minori,
soprattutto nella società del nostro tempo, che tende a “sbattere in faccia” ai giovanissimi, temi di assoluta violenza e di oltraggio alla pubblica decenza, nonché in considerazione del momento storico riguardante la situazione geostorica che ha comportato quotidiani disordini in diverse parti d’Europa, si è invitato il curatore a chiedere ad alcuni autori di poter sostituire le opere ritenute inadeguate al contesto nel quale sono state inserite. Si manifesta sin d’ora la totale apertura ad altre manifestazioni artistiche che
vorranno essere proposte all’attuale Amministrazione Comunale e che verranno concesse in contesti diversi e specifici, con l’adozione di tutte le opportune tutele nei confronti dei soggetti più deboli.
Quest’Assessorato respinge con fermezza qualsiasi considerazione gratuita riconducibile a censure così come del resto è stato ampiamente dimostrato in questi primi sei mesi di eventi e manifestazioni finalizzati alla crescita culturale e al benessere della città e che hanno coinvolto pienamente artisti di qualsivoglia
espressione.
L'assessore allo Sport, Eventi e Viabilità Salvatore Petrantoni
La risposta del nostro Alessandro Giuli dei poveri è peggiore della censura originale.
D’altronde la cultura e lo spessore culturale non si inventano.
Ma i tempi sono questi.
Se i “paletti” erano già stati prestabiliti in fase di bando non ravvedo la motivazione di tutta questa querelle. Altro pugno in un occhio un paio di scarpine rosse poste su un presepe nell’attuale mostra alla Salita Matteotti: OK ciò che rappresenta ( anche si si sta rasentando l’ossessione ) MA NE CONTESTO ASSOLUTAMENTE FUORI LUOGO.
Non sono l’Alessandro Giuli ma un colui a cui è diretto il messaggio dell’artista.
Era un’opera COMPLETAMENTE FUORI CONTESTO!