Pubblicato il: 26/04/2014 alle 18:07
Giuseppe D'Antoni (Cisl-Slp)
Servizi postali nel caos nel Nisseno con ripercussioni sulle condizioni di lavoro degli impiegati di Poste Italiane. La denuncia arriva da Giuseppe D'Antoni, segretario territoriale della Cisl-Slp, Giuseppe D’Antoni, che in un documento denuncia come “non era mai accaduto che nel giro di 20 giorni la nostra organizzazione facesse tre note di denuncia (03/04/14 – 10/03/14- 24/04/14) per le stesse motivazioni. Nello specifico ci riferiamo ancora una volta alla ormai arcinota carenza di personale nei Servi Postali della provincia nissena”.
“Se da una parte è evidente il grande senso di responsabilità che ha contraddistinto le organizzazioni sindacali firmatarie dell’ultimo accordo sui servizi Postali, dall’altra è altrettanto evidente l’indifferenza aziendale nei confronti della clientela e soprattutto dei propri dipendenti. Scelta esecrabile quella di non dare seguito a quanto sottoscritto, vera garanzia della tenuta del servizio, della sua qualità e della possibile evoluzione del servizio stesso”.
Una situazione di disagio secondo l'esponente del sindacato di categoria, per il quale “non possiamo essere silenti di fronte al fatto che quotidianamente in tutto il territorio nisseno rimangono innumerevoli zone di recapito non servite, soppressione di turni notturni, soppressione del servizio pomeridiano della consegna delle inesitate, lavorazioni interne effettuate solo e soltanto per la grande abnegazione del personale dipendente. Non si può continuare ad assistere a delle forme di “mobbing”, neanche tanto nascoste, nei confronti di capisquadra, operatori asi – aggiunge Giuseppe D'Antoni – ai quali viene sempre più spesso intimato di effettuare servizio di recapito, utilizzando quindi queste ultime figure, non per lo scopo per le quali esse stesse esistono, ma utilizzando le medesime come una sorta di centri scorta”.
“Se poi si arriva al paradosso che di fronte a questo sfascio totale, si obbliga il personale ad usufruire del congedo ordinario per poi contattare lo stesso per intimargli di rientrare per esigenze di servizio, allora è evidente che qualcuno ha le idee confuse. A questo punto è legittimo chiedersi: ma c’è veramente qualcuno che crede di riuscire a distruggere quanto di buono i lavoratori hanno saputo costruire in termini di immagine, di efficacia e di efficienza del servizio?
Sappiate che non staremo con le mani in mano, sappiate che combatteremo con tutte le nostre forze, compatibilmente con le regole normative che regolano il nostro rapporto di lavoro. Ci permettiamo di suggerire l’unica soluzione possibile ai problemi, ossia l’effettuazione di assunzioni e/o l’effettuazione di trasferimenti da altre sedi”.