Pubblicato il: 09/01/2025 alle 19:34
“Era difficile rimpiangere l’ex direttore generale dell'Asp di Caltanissetta Alessandro Caltagirone eppure quasi quasi stiamo rimpiangendo chi c’era prima dell'attuale manager Salvatore Lucio Ficarra”. Così la consigliera comunale di opposizione del gruppo Area Civica Annalisa Petitto nel suo intervento al consiglio comunale straordinario e monotematico di oggi pomeriggio sul tema della sanità. “L’attuale manager – ha detto Petitto – ha fatto pervenire per vie formali una nota in cui ribadisce che il suo unico interlocutore è il sindaco. Io questo lo definisco ostruzionismo. La mozione che abbiamo presentato per indire questo consiglio è chiaramente zoppa ma è l’unica cosa che potevamo fare. Perché nella misura in cui il direttore generale non parla con la sesta commissione consiliare, dedicata alla sanità, e non autorizza nemmeno primari e dirigenti medici a parlare con noi, noi come possiamo fare a tutelare i cittadini nisseni? Come possiamo farlo se non abbiamo i dati? Per fare un esempio vorrei capire in cardiologia quanti medici, infermieri e operatori sociosanitari ci sono. Vorrei capire se i livelli assistenziali vengono rispettati o meno. Di questo come di altri reparti. E menomale che esistono le associazioni – ha continuato Petitto – ma diciamo davvero che tutto lo screening del Sant’Elia ce lo devono venire a riportare le associazioni? Questo lo ritengo un grandissimo vulnus istituzionale. Se il direttore Ficarra non vuole interloquire con noi quanto meno dia il via libera all’interlocuzione con i dirigenti medici. Perché altrimenti avremmo solo una campana e rischiamo di non essere adeguati, come commissione sanità, rispetto alle giuste lamentele dei nisseni che si susseguono continuamente e che non trovano risposta. Noi abbiamo bisogno di diventare centro di discussione non solo politica ma anche centro di discussione sinergica per trovare le soluzioni. Caro sindaco – ha concluso Petitto – visto che il direttore generale dell’Asp parla solo con lei le chiedo di ottenere un via libera per parlare quanto meno con i dirigenti medici”.