Pubblicato il: 20/01/2025 alle 16:53
Si è svolta questa mattina, 20 Gennaio 2025, la celebrazione eucaristica in onore di San Sebastiano, Santo Protettore della Polizia Municipale.
Alla celebrazione eucaristica, officiata dal Vescovo di Caltanissetta S.E. Mons. Mario Russotto nella Cattedrale Santa Maria La Nova, erano presenti il sindaco Walter Tesauro, l’assessore alla Polizia Municipale Oscar Aiello, il comandante Diego Peruga con gli agenti e i funzionari della Polizia Municipale di Caltanissetta, la giunta comunale, alcuni consiglieri comunali, le autorità civili e militari di Caltanissetta.
Il Vescovo, nella sua omelia, ha rievocato la storia del Santo raccontandone la vita e sottolineando le motivazioni che hanno portato a sceglierlo come patrono della Polizia Municipale italiana.
San Sebastiano nacque nella metà del 250 d.C. quando l’impero romano era guidato da Diocleziano e, nonostante occupasse un'elevata posizione di potere, nella sua vita scelse di sostenere i più deboli contro le ingiustizie dello spietato imperatore. Atti di coraggio aspramente condannati che l'hanno portato ben due volte a una condanne a morte. L’esercito tentò di ucciderlo con un’ondata di frecce che resero il suo corpo “simile a quello di un riccio” – così come rappresentato dall'agiografia – ma dalla quale ne uscì ancora vivo. Tornato a evangelizzare fu nuovamente arrestato e condannato a morte per flagellazione.
“Il suo esempio di vita – ha ribadito Mons. Russotto – deve ancora guidare le azioni degli uomini in generale e quelle del corpo della Polizia Municipale in particolare. San Sebastiano, infatti, nella sua vita non ha mai piegato la coscienza ai desideri ingiusti di un uomo che pretendeva a ergersi come divinità. Tutti gli agenti e i funzionari qui presenti devono prendere esempio da un uomo che ha sempre avuto il coraggio di camminare a testa alta e schiena dritta. Una virtù che, purtroppo, non sempre riusciamo a vedere nella nostra società costellata da uomini e donne che, per paura o per interesse, non seguono la retta via. Prendersi cura dell’umanità con coesione, coerenza e solidarietà; un servizio che, seppur faticoso, deve essere assunto come una missione da svolgere con passione, professionalità e umanità. Non lasciatevi condizionare da qualche freccia velenosa che si conficcherà nel vostro cuore – ha concluso rivolgendosi ai presenti -, ciò che conta è rimanere coerenti, coraggiosi e onesti. Siate consolazione per i cittadini, presenze attente e compassionevoli nei confronti di coloro i quali incontrerete al vostro passaggio”.
Il sindaco Walter Tesauro ha ringraziato il Comandante Peruga e tutto il corpo di Polizia Municipale di Caltanissetta per il servizio svolto “sempre con gentilezza, abnegazione, senza mai perdere il sorriso. Io sono veramente orgoglioso dell’intero corpo di Polizia Municipale del Comune di Caltanissetta e so bene – ha proseguito – che la mole delle attività e le mansioni affidate sono numerose e questa Direzione avrebbe bisogno di acquisire nuove risorse umane. È nostra intenzione intervenire per supportare il vostro lavoro e garantire una sempre maggiore percezione di sicurezza nei cittadini”.
La celebrazione si è conclusa con un messaggio del comandante della Polizia Municipale Diego Peruga.
A seguire il discorso integrale:
Nella Ricorrenza di San Sebastiano Martire, Patrono delle donne e degli uomini delle Polizie Municipali d’Italia, desidero rivolgere un pensiero sincero di riconoscenza e fraterna stima a tutti i presenti.
Esprimo onore e gratitudine per il prestigio di poter accogliere i rappresentanti delle Autorità Provinciali, presenti tutti insieme all’interno di questa meravigliosa Cattedrale.
San Sebastiano è il nostro Patrono, faro ardente di testimonianza Cristiana e, per noi tutti, donne e uomini in uniforme, esempio delle più nobili virtù nella tutela della legalità e del rispetto della dignità umana nelle nostre comunità.
“Sebastiano fu il comandante della prestigiosa prima coorte pretoria, di stanza a Roma per la difesa dell’imperatore. In questo contesto, forte del suo ruolo, poté sostenere i cristiani incarcerati, provvedere alla sepoltura dei martiri e diffondere il cristianesimo tra i funzionari e i militari di corte, approfittando della propria carica imperiale.
Condannato a morte da Diocleziano per la sua appartenenza a Cristo, subì il martirio. Le frecce trafissero il corpo, ma non indebolirono la fede, tanto che, ancora vivo, si presentò nuovamente al cospetto dell’imperatore che ne ordinò la morte per flagellazione”.
La celebrazione di oggi, per chi vi parla, rappresenta l’occasione per incontrare i colleghi della Polizia Municipale, sia in servizio che a riposo, con i quali condividiamo la vocazione ad essere vicini alle nostre comunità, il radicato sentimento di appartenenza, la condivisione di successi, ma anche di momenti difficili, e per questo il mio pensiero va al collega Isp. Capo Giovanni Calvagno, prematuramente e tragicamente scomparso a seguito incidente stradale, sul finire dello scorso anno. Alla famiglia rinnoviamo la nostra vicinanza, ricordandolo sempre come Operatore garbato, attento, disponibile e preparato: un buon esempio per tutti.
Le Polizie Locali rappresentano uno straordinario presidio di prossimità del nostro Paese, da tutelare e valorizzare, punto di riferimento e di contatto sul territorio accanto ai cittadini ogni giorno, capace di rispondere alle molteplici esigenze di legalità, decoro e convivenza civile. Questo per contrastare quella diffusa percezione di insicurezza che si vive nelle città, nonostante i dati statistici confermano una progressiva riduzione dei crimini e degli illeciti.
Ars Nostra Vis Urbis – Il nostro lavoro è la forza della Città – L’antico motto latino racchiude in se l’essenza del Corpo di Polizia Locale.
Per tutto questo dobbiamo essere in grado di intervenire infondendo sicurezza ed istruzione alle nuove generazioni che sempre più spesso sono orfane di buoni esempi.
Ecco! Questo noi vogliamo essere: un buon esempio!
Un buon esempio di civiltà, perché custodi di quelle tradizioni che hanno reso la Polizia Municipale un baluardo della legalità della città.
Essere prossimi al cittadino è un nostro dovere, al quale dovremmo essere in grado di ottemperare attraverso la formazione ed il lavoro; ed è proprio attraverso il lavoro che dovremmo saper essere esempio…
In questi ultimi anni le nostre vite sono profondamente cambiate.
Le trasformazioni avvenute hanno acuito la complessità delle relazioni, aumentato il disagio sociale con una crescita delle diseguaglianze ed una corrispondente diminuzione della percezione di sicurezza da parte dei cittadini. In questa cornice – come evidenzia anche il Rapporto nazionale dell’ANCI – le Polizie Locali continuano a rappresentare un validissimo presidio di prossimità, per il contatto costante sul territorio a favore dei cittadini. Basti pensare: ai controlli coordinati effettuati, alla gestione dei sistemi di videosorveglianza; allo sgombero di edifici abusivamente occupati; al contrasto al degrado; agli accertamenti in tema di urbanistica ed edilizia; a quelli ambientali e in tema di commercio. La polizia stradale rappresenta presidio efficiente di intervento sul territorio con un grado di copertura dei sinistri in oltre il 66% di tutti gli incidenti rilevati in Italia. Lo stesso avviene quotidianamente nei vai interventi di protezione civile, nei Trattamenti e Accertamenti Sanitari Obbligatori eseguiti, nelle verifiche di posizioni anagrafiche.
Siamo stati e siamo tutt’ora presenti sul territorio a garantire il rispetto delle norme per la tutela della sicurezza e salute di tutti, insieme alle Forze di Polizia dello Stato, con il coordinamento di S.E. il Prefetto e del Sig. Questore, nell’ambito di quello che oggi si usa definire “sistema integrato di sicurezza”.
Ho assunto l’incarico di Comandante del Corpo di Caltanissetta nel 2015, a seguito procedura concorsuale. Lo scorso mese di novembre sono stato confermato alla guida del Corpo di Polizia Municipale di Caltanissetta e per questo sento di ringraziare il neo Sindaco di Caltanissetta Avv. Walter Tesauro e l’Ass. alla Polizia Municipale Avv. Oscar Aiello, per la fiducia riposta.
Permettetemi una piccola digressione rivolta ai miei colleghi, a quelle donne e uomini e che vestono con dignità e determinazione, ogni giorno, la divisa del corpo della Polizia Municipale.
A loro voglio dire che non saranno mai soli! Non devono sentirsi soli.
In ogni momento ed in ogni difficoltà avranno come scudo, una squadra di colleghi che li aiuteranno a svolgere al meglio il loro lavoro, perché solo il lavoro di squadra, nel rispetto dei rispettivi ruoli, potrà portarci al raggiungimento del nostro unico obiettivo: la sicurezza del nostri concittadini e la legalità nel nostro territorio!
Ed oggi che ci troviamo qui, fra colleghi, tutti insieme a celebrare il nostro Santo Patrono, vorrei che questa giornata costituisse un momento di coesione, che crei uno spunto riflessivo sulla possibilità di unire le nostre forze, operando in sinergia affinché l’esperienza e le conoscenze di ognuno, possano diventare patrimonio a beneficio di tutti.
E’ a voi, che va il più sentito pensiero di apprezzamento per l’importante opera dedicata alla sicurezza, alla legalità, alla pacifica convivenza dei cittadini di Caltanissetta.
La Polizia Municipale negli ultimi anni ha avviato un processo di evoluzione, pressoché consequenziale alle competenze riconosciute ed assegnate. I Corpi si sono arricchiti anche di risorse umane, molto più preparate professionalmente. Sono in verità cresciute anche le disponibilità economiche, che hanno consentito la fornitura di ulteriori strumenti di lavoro, spesso anche tecnologicamente avanzati. Con lo sviluppo delle risorse umane, tecnologiche e finanziarie, sono cresciute anche le esigenze dei cittadini, sempre meno silenziosi e sempre più attenti valutatori della qualità del servizio reso. Rispondere alle esigenze del cittadino diventa il credo di ogni amministrazione locale, che attraverso la Polizia Municipale intende perfezionare il proprio rapporto con la Città.
Ed è per questo che chiedo all’Amministrazione di continuare e potenziare ulteriormente il processo di rinnovamento delle risorse umane avviato da qualche anno.
In questo contesto la Polizia Locale è alla ricerca della propria identità, che passa obbligatoriamente attraverso una rinnovata normativa che, da un lato disciplini ex novo una professione nel tempo notevolmente cambiata, e dall’altro consenta ai cosiddetti “vigili urbani” di continuare ad essere il punto di riferimento della sicurezza cittadina, in un rapporto di amicizia con lo stessa.
Nasce quindi l’esigenza di organizzare i Corpi di Polizia Locale, per migliorare la qualità del proprio lavoro, per stimolare nuove aspettative, per risultare efficienti ed efficaci nell’esercizio delle proprie funzioni.
Fino a qualche anno fa non ci si poneva questo problema, e si distribuivano le scarse risorse disponibili, secondo schemi ereditati dai predecessori e pretendendo dai nostri collaboratori una ubbidienza cieca e muta, risolutrice per certi aspetti dei problemi nell’immediato, ma controproducente per la crescita professionale del Corpo.
Oggi l’Operatore di Polizia Municipale ha sete di sapere, di capire il suo lavoro, per contribuire a perfezionarlo, per partecipare insieme all’obiettivo comune: garantire la sicurezza della città in cui opera.
Organizzarsi significa “imparare ad imparare”, ottimizzare le risorse, definire gli obiettivi realizzabili, credere nelle proprie capacità ed in quelle dei propri collaboratori, sviluppare il consenso, porre in essere, con spirito di iniziativa e talvolta con un po’ di fantasia, tutte quelle iniziative essenziali a migliorare il proprio lavoro al servizio della Città.
Questo è il nostro presente ed il futuro verso cui ci muoviamo.
Il contesto sicuramente non è facile.
L’attuale apparato normativo non ci aiuta e non chiarisce bene il nostro ruolo giuridico, e all’occorrenza ci si chiede di intervenire in tutte le situazioni, anche le più disparate e rischiose.
Giuridicamente rimaniamo dei dipendenti comunali, assunti attualmente in Sicilia attraverso selezioni che più delle volte non tengono conto dell’effettiva competenza professionale e delle reali attitudini della persona.
Non sono ancora operative, tranne che per l’organizzazione di qualche sporadico corso di aggiornamento professionale, le scuole regionali di formazione professionali, che siano il reale trampolino di lancio per avere nelle Città, personale altamente qualificato e motivato. Comunque indossiamo una divisa, non uguale in tutta Italia e in alcuni casi diversa da Comune a Comune all’interno della stessa Regione, più o meno carichi di fregi e stemmini per distinguerci dai colleghi dell’Ufficio Tecnico o della Ragioneria. Abbiamo lo stesso trattamento economico con minimi differenziazioni salariali rispetto ai colleghi citati.
Ma quello che conta non è questo; è quello che pensa di noi il cittadino, che richiede interventi alla Polizia Municipale per tutto quello che succede, ritenendoci una forza di Polizia, punto di contatto diretto con l’Amministrazione comunale senza preoccuparsi dei nostri problemi identificativi ed organizzativi.
In questa situazione nei vari Corpi c’è chi fa di più per prestigio e dignità e chi fa di meno per paura di eccessi.
L’invito che sento di fare a tutti gli operatori e quello di sviluppare ancora di più e con spirito nuovo tutte quelle iniziative che migliorano le condizioni di sicurezza della città, il rapporto con i cittadini e il legame con l’amministrazione attiva, perché questo è in fondo il ruolo che la gente e l’utente in genere ci chiede.