Pubblicato il: 15/05/2014 alle 07:00
Non siate disinibiti sui social network. Evitando così di cadere facilmente nella trappola dei bulli che navigano sul web. L'appello è stato lanciato ieri dalla Polizia agli studenti della scuola secondaria di primo grado “Filippo Cordova” di Caltanissetta, dove s'è svolto un incontro con i genitori e gli alunni che partecipano al progetto sperimentale del MIUR (Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca), denominato “F3”, contro la dispersione scolastica, riservato a un gruppo di ragazzi dell’Istituto.
Nell’ambito di tale progetto i ragazzi, guidati dalla Tutor Domenica Elena Spinelli e dall’Esperta Maria Giovanna Morreale, hanno scelto di realizzare un fumetto e un documentario sul cyber bullismo.
Nel corso dell’incontro, tenuto dall’Ispettore Superiore Salvatore Falzone dell’Ufficio Stampa della Questura, i ragazzi hanno posto numerose domande riguardo ai temi dei pericoli in rete (furti d’identità, truffe on line, phishing, spoofing, virus, spam, trojan, siti pedopornografici); circa il ruolo e l’importanza dei genitori nell’educazione a un corretto uso delle I.C.T. e dei social media; e sullo specifico tema del cyber bullismo: come prevenirlo, come affrontarlo e come uscirne.
Ai ragazzi, come di consueto, l’Ispettore Falzone, ha spiegato le dinamiche dell’effetto disinibizione online, dei meccanismi di disimpegno morale, che li colpiscono quando sono connessi. Ciò al fine di dare loro una maggiore consapevolezza sulle potenziali conseguenze negative di determinati comportamenti considerati apparentemente non offensivi.
E’ stato, altresì, spiegato loro come organizzare le “impostazioni della privacy” sui social network, come segnalare agli amministratori chi disturba, come bloccare persone indesiderate, perché non divulgare i propri dati riservati (indirizzo di casa e di scuola, numero di telefono e altre informazioni che ci rendono rintracciabili), come denunciare reati on-line attraverso il sito www.commissariatodips.it, come prevenire il furto d’identità, come e perché fare attenzione ai profili fake che potenzialmente potrebbero nascondere identità pedopornografiche e altri utili consigli.
L’impegno che la Questura di Caltanissetta, diretta dal Questore Filippo Nicastro, ha assunto nel corso di quest’anno scolastico, circa il tema in argomento, è improntata a cercare di raggiungere il maggior numero di giovani, al fine di diffondere in loro quell’autoconsapevolezza che possa renderli meno vulnerabili, più attenti e più consapevoli nell’uso degli strumenti hi-tech.
Da novembre a maggio, infatti, sono stati realizzati 34 incontri sul tema in argomento, in 16 diversi Istituti scolastici della scuola primaria e secondaria – di primo e secondo grado – nel Capoluogo e nei comuni di San Cataldo, Mazzarino e Serradifalco.
A questi incontri si aggiungano quelli effettuati presso analoghe scuole dei comuni di Gela e Niscemi, a cura dei poliziotti dei Commissariati di Pubblica Sicurezza distaccati, raggiungendo così l’imponente cifra di circa 4000 unità, tra alunni, genitori e docenti, raggiunti dalla Polizia di Stato.