Pubblicato il: 15/05/2014 alle 12:20
Nell'ottobre 2011 era stata condannata per favoreggiamento avendo taciuto la fonte di una notizia, ora la Corte di appello di Caltanissetta ha ribaltato la sentenza assolvendo Giulia Martorana, giornalista pubblicista di Enna. Il verdetto dei giudici di Caltanissetta con la motivazione “il fatto non sussiste” ha cancellato la condanna a 20 giorni di arresto subita in primo grado dalla giornalista. La sentenza di primo grado aveva suscitato preoccupazione e rammarico da parte della Fnsi, dell’Unci e dell’Assostampa siciliana di fronte ad “una collega riconosciuta colpevole di aver dato una notizia vera e di aver rispettato le regole deontologiche della professione, rifiutando correttamente di rivelare la fonte della notizia stessa”.
Il presidente dell’Unione cronisti, Guido Columba, ed il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci, Leone Zingales, esprimono “soddisfazione” per la sentenza emessa in appello. “Si tratta di un ulteriore passo – sottolineano Columba e Zingales – per il riconoscimento giuridico anche ai colleghi pubblicisti impegnati nei servizi di cronaca della possibilità di avvalersi del segreto professionale”. L'Ordine dei giornalisti della Sicilia ha accolto la sentenza auspicando che, con questa decisione, la magistratura siciliana abbia recepito le tesi più innovative sul segreto professionale dei giornalisti riconoscendo che anche un pubblicista possa avvalersene.
Alla tenace collega Giulia Martorana gli auguri da parte della redazione di Seguonews per la sentenza che la scagiona e, di riflesso, tutela un principio deontologico soprattutto a garanzia della categoria dei pubblicisti. Una sentenza che farà storia. Complimenti, Giulia!