Pubblicato il: 28/01/2025 alle 13:41
Le indagini condotte dalla Polizia di Stato di Caltanissetta, con il coordinamento della locale Procura della Repubblica, hanno preso avvio dalla denuncia sporta in Questura da una cittadina nissena la quale era stata contattata telefonicamente da un sedicente “Maresciallo dei Carabinieri” e informata del fatto che il marito aveva causato un grave incidente stradale. Per evitare che il coniuge fosse trattenuto in caserma alla donna veniva chiesto di versare una somma di 20 mila euro, in contanti o oggetti preziosi. Subito dopo, la vittima veniva contattata da un altro soggetto che, qualificandosi come avvocato, reiterava la richiesta di denaro, necessaria, a suo dire, per pagare le spese legali e assicurare la scarcerazione del marito.
La donna veniva quindi raggiunta nella sua abitazione da un uomo che, in contatto telefonico con il “maresciallo e l’avvocato”, si faceva consegnare i gioielli e i preziosi nella disponibilità della vittima. Non soddisfatti, i malviventi inducevano la donna a recarsi in banca e a prelevare un’ulteriore somma di denaro, che veniva poi consegnata al medesimo malfattore.
Solo dopo qualche ora, interloquendo coi familiari, la donna si rendeva conto di essere stata raggirata e si rivolgeva alla Polizia per denunciare l’accaduto.
Le indagini della Squadra Mobile, incentrate sull’automobile utilizzata dai malviventi per la consumazione del reato permettevano di risalire a un’autovettura, fermata qualche giorno dopo dal Commissariato di P.S. di Villa San Giovanni, con a bordo numerosi monili e oggetti preziosi, sequestrati perché di probabile provenienza delittuosa.
Gli investigatori provvedevano pertanto a far visionare l’album contenente le foto degli oggetti all’anziana signora che, con grande stupore, riconosceva quanto alla stessa fraudolentemente sottrattole dai malviventi.
La vittima della truffa, con una lettera inviata al Questore di Caltanissetta, ha espresso sentimenti di gratitudine alla Polizia di Stato “per aver svolto l’iter investigativo con professionalità e competenza” e per averle “restituito la memoria di 150 anni della propria famiglia”, poiché quanto sottrattole, più del valore materiale, ha un grande valore affettivo, trattandosi di beni di famiglia ai quali la donna è particolarmente legata.
La Polizia di Stato, da sempre impegnata nel prevenire e contrastare l’odioso fenomeno delle truffe in danno di soggetti vulnerabili, con la campagna #chiamatecisempre, che ha lo scopo di fornire una serie di consigli utili per aiutare a difendersi dai truffatori, rinnova l’invito a diffidare da richieste di denaro provenienti da soggetti sconosciuti, per le quali appare sempre consigliabile consultarsi coi propri familiari o mettersi in contatto con le forze dell’ordine.