Pubblicato il: 19/05/2014 alle 08:03
Torna oggi in aula, a nove anni dall’arresto, per rispondere di estorsione. Imputazione scattata a suo carico perché, secondo l’accusa, avrebbe preteso soldi per non diffondere un film a luci rosse girato, per gioco, da due attori improvvisati. Questi i temi al centro del processo che riparte a carico del quarantaseienne nisseno Dario Giordano. Fotografo amatoriale che nove anni fa avrebbe ripreso, con il loro consenso, scene assai piccanti tra un impiegato e una collega. Set del focoso rapporto sessuale è stato l'ufficio di un patronato di viale Trieste. Giordano venne arrestato dalla Squadra Mobile e dalla Digos durante la consegna dei cd alla donna ma all'appuntamento – fissato davanti alla villa Amedeo – sbucarono pure i poliziotti. Dario Giordano si difese sostenendo che quei soldi in realtà erano il prezzo per il “servizio” offerto mentre la coppia riferì agli inquirenti che il fotografo voleva ricattarli perché non diffondesse il video e le foto osè decisamente compromettenti. Verità diverse che approdano al vaglio del Tribunale.