Pubblicato il: 03/02/2025 alle 09:26
(Adnkronos) – Le autorità statunitensi hanno reso noto di aver recuperato i resti di 55 delle 67 vittime dell'incidente aereo di mercoledì scorso, quando un aereo di linea e un elicottero militare si sono scontrati a mezz'aria nei pressi dell'aeroporto nazionale Ronald Reagan di Washington, sulle rive del fiume Potomac. Il capo dei Vigili del Fuoco e dei servizi medici di emergenza della capitale, John Donnelly, ha confermato in conferenza stampa l'identificazione delle 55 vittime, e ha assicurato che i sommozzatori “sono impegnati nel recupero dignitoso dei resti” delle vittime nel fiume Potomac, mentre devono ancora trovare “i corpi di altre dodici persone”. "Crediamo di riuscire a recuperare tutte le vittime, ma a questo punto non sappiamo dove siano. Man mano che recuperiamo la fusoliera, ci aspettiamo di trovarne altre, ma dovremo anche fare ulteriori ricerche in altre aree", ha detto. I dati raccolti e le informazioni in possesso del Washington Post evidenziano che il Black Hawk, l'elicottero con 3 soldati a bordo, volava al di sopra dei 200 piedi (circa 60 metri), il limite per l'area dell'aeroporto Ronald Reagan. L'elicottero, un minuto prima dell'incidente, era segnalato ad una quota di 200 piedi. Ma 30 secondi prima dello schianto il Black Hawk era a 300 piedi, poco più di 90 metri. Quindi, il ritorno a 200 piedi prima dello schianto, avvenuto ad una quota di 300 piedi secondo i dati. L'inchiesta è ancora in una fase preliminare e ulteriori elementi verranno forniti dall'analisi delle due scatole nere recuperate. Il Washington Post evidenzia che altri fattori, oltre alla quota dell'elicottero, potrebbero aver contribuito a provocare l'incidente. Tra i fattori da considerare, anche la capacità dei piloti del Black Hawk di valutare la situazione nell'oscurità. —internazionale/esteriwebinfo@adnkronos.com (Web Info)