Pubblicato il: 30/05/2014 alle 06:20
Giuseppe Giannone
Svolta nella notte sul caso del fornaio accoltellato a Caltanissetta. La Procura ha emesso tre fermi nei confronti dei fratelli Michael Omar ed Anthony Scimonelli di 25 e 20 anni e di Giuseppe Giannone, 33 anni, tutti con precedenti penali e ritenuti a vario titolo responsabili dell'aggressione di Marcello Baglivo, il panettiere di 22 anni aggredito all'interno del panificio Delizie e Pane di via Rochester per difendere il cognato Giuseppe Di Marca, vero obiettivo del terzetto secondo gli inquirenti.
Nella notte, dopo una frenetica giornata di perquisizioni da parte dei poliziotti delle Volanti e della Squadra Mobile, interrogatori e riconoscimenti e riscontri da ricercare e verificare per incastrare gli autori del pestaggio e dell'accoltellamento, è arrivata la svolta. I poliziotti della sezione Omicidi della Squadra Mobile hanno messo sotto torchio i fratelli Scimonelli e Giannone dopo aver visionato le telecamere di videosorveglianza della vicina agenzia Unicredit che hanno filmato il loro arrivo nel forno e la fuga dopo l'accoltellamento che ha spedito Marcello Baglivo in Rianimazione.
Anthony ScimonelliMa i tre sospettati, conosciuti dalla Polizia sono stati anche riconosciuti da alcuni testimoni, fra cui Di Marca. Giannone, appreso di essere ricercato, s'è presentato nel tardo pomeriggio in Questura. Lui aveva un taglio ad un dito che si è fatto medicare al Pronto soccorso: gli investigatori non escludono che possa essersi tagliato con il coltello – ma potrebbe essere un'altra arma appuntita come un cacciative – usato per ferire Marcello Baglivo. Arma che ancora non è stata ritrovata.
Michael Scimonelli è stato scovato dai poliziotti della sezione Volanti in una vecchia abitazione al civico 15 di via Blandino, in attesa di uscire quando le acque si fossero calmate in quanto agli indirizzi conosciuti nè a casa sua e della fidanzata, nessuno lo aveva visto. Scimonelli, però, ha cercato di scappare togliendo le tegole della catapecchia ma i poliziotti hanno sfondato la porta riuscendo a bloccarlo prima che lui se la svignasse per i tetti. Addosso aveva una maglietta sporca di sangue che è stata sequestrata per essere analizzata dalla Scientifica che dovrà stabilire se v'è compatibilità con il sangue della vittima.
I tre amici, dopo l'aggressione, s'erano divisi ma alcune ore dopo è stato catturato anche Anthony Scimonelli che hanno rivelato il nome di Giannone, cugino acquisito di Michael Scimonelli.
Giannone, appreso di essere ricercato, s'è presentato nel tardo pomeriggio in Questura. Lui aveva un taglio ad un dito che si è fatto medicare al Pronto soccorso: gli investigatori non escludono che possa essersi tagliato con il coltello a serramanico usato per ferire Marcello Baglivo. Arma che ancora non è stata ritrovata perché i tre sospettati hanno detto di averlo buttato dopo l'aggressione.
Gli investigatori però non sono affatto convinti che il movente della rissa degenerata nel tentato omicidio di Baglivo siano un paio di occhiali da sole non restituiti da Di Marca. Giannone ha parecchi precedenti penali per droga. E' in questa direzione che si guarda sul reale movente di un sanguinario regolamento di conti. Intanto Michael ed Antony Scimonelli (difesi dall'avvocato Maria Francesca Assennato) e Giuseppe Giannone (assistito dall'avvocato Dino Milazzo) sono stati trasferiti nel carcere Malaspina in attesa che il Gip, al termine degli interrogatori, decida se convalidare o no i fermi emessi dal pubblico ministero nei confronti dei tre sospettati. Tentato omicidio pluriaggravato, l'accusa dalla quale dovranno difendersi.