Pubblicato il: 30/05/2014 alle 16:18
Ha lasciato la terapia intensiva del reparto di Rianimazione ed è stato trasferito nel reparto di Chirurgia vascolare il ventiduenne nisseno Marcello Baglivo, il fornaio accoltellato giovedì mattina alla gola al termine di un furibondo litigio avvenuto davanti al panificio del cognato, in via Rochester. Il quadro clinico di Baglivo è migliorato con il trascorrere delle ore, merito anche del tempestivo intervento e delle trasfusioni di sangue alle quali è stato immediatamente sottoposto quando è arrivato in condizioni critiche all'ospedale “Sant'Elia”, dove ha varcato subito il blocco operatorio. Uscendo dal coma farmacologico e pienamente cosciente, questa mattina è stato disposto il trasferimento nel reparto di chirurgia vascolare.
Per il tentato omicidio del giovane panettiere, che è intervenuto in difesa del cognato Giuseppe Di Marca, ieri stesso i poliziotti della terza sezione della Squadra Mobile hanno sottoposto a fermo i nisseni Giuseppe Giannone – colui il quale avrebbe sferrato la coltellata al collo e all'addome di Baglivo – e i fratelli Anthony e Michael Scimonelli. I tre sospettati – difesi dagli avvocati Maria Francesca Assennato e Dino Milazzo – oggi pomeriggio sono stati interrogati nel carcere Malaspina dal pubblico ministero Sofia Scapellato in attesa di comparire probabilmente domani davanti al Gip che dovrà pronunciarsi sulla convalida del fermo. Al magistrato i tre indagati hanno fornito le proprie versioni. Ad esempio Giannone ha ammesso di aver uscito lui il coltello, quando è stato aggredito e che – sotto l'effetto della cocaina – ha sferrato un paio di fendenti a casaccio quando ha perso gli occhiali ed essendo quasi cieco non ha capito di aver ferito qualcuno. Decisivo, per risalire agli autori dell'aggressione, è stato il filmato registrato dalla telecamera di sorveglianza dell'Unicredit che ha immortalato i fratelli Scimonelli e Giannone durante la fuga.
A questo s'è aggiunto il riconoscimento da parte di Di Marca e di altri testimoni sentiti dagli investigatori subito dopo la sanguinaria aggressione. L'inchiesta comunque non s'è conclusa con l'arresto dei tre presunti autori della zuffa sfociata nell'accoltellamento di Baglivo. Già perché la Mobile sta indagando per scoprire quale sia il vero movente del “chiarimento”, perché la versione degli occhiali da sole non restituiti da Di Marca appare poco convincente considerati i precedenti penali per droga di Michael Scimonelli – l'anno scorso è stato arrestato insieme alla fidanzata a Palermo con un carico di hashish da 800 grammi – e di Giannone.