Pubblicato il: 10/02/2025 alle 13:49
(Adnkronos) –
Le patologie della tiroide possono dare diritto ad una invalidità civile riconosciuta dall'Inps, che in questi giorni viene ribattezzata come 'bonus', ma non è lo in realtà. La ghiandola alla base della gola da cui dipende la regolazione dei meccanismi del metabolismo può lavorare troppo (ipertiroidismo) oppure in modo insufficiente (ipotiroidismo) nella produzione di ormoni tiroidei. Da qui possono derivare diverse malattie e stati patologici, con conseguenze anche importanti sullo stato di salute del paziente. Dal punto di vista medico-legale, è però come queste condizioni portano all'invalidità della persona a essere oggetto della valutazione dell'Inps. "L'Inps riserva un contributo economico alle persone che soffrono di malattie e scompensi della tiroide con invalidità riconosciuta superiore al 74% e che rispondono a determinati requisiti reddituali. Inoltre si potrà fare richiesta di un assegno che può arrivare fino a 550 euro". A fare il punto è Unicv, l'Unione invalidi civili. Se la Commissione medica dell'Inps certifica un livello di invalidità compreso tra il 74 e il 100% in ragione di un problema alla tiroide, si ottiene l'assegno. La cifra però varia in base alla percentuale che viene riconosciuta: si va infatti dai 286 euro nel caso del valore più basso fino a un massimo di 550 euro mensili. Tra le patologie incluse: ipotiroidismo; ipertiroidismo con compenso neuropsichiatrico; gozzo; asportazione della ghiandola tiroidea; carcinoma tiroideo (carcinoma papillare, follicolare, midollare, anaplastico). Chi ottiene l'invalidità ha anche altri diritti previsti dalla legge: i permessi mensili, i riposi giornalieri retribuiti e fino a 2 anni di congedo straordinario per chi necessita di periodi prolungati di assistenza. "Prime cose da fare: esami della tiroide necessari prescrivibili dallo specialista che vi segue o dal medico di base; recarvi dal medico di base produrre e firmare i certificati che attestino la malattia, da registrare online sul portale dell'Inps. Il medico di base rilascerà la ricevuta cartacea dell'operazione online e una copia del certificato medico originale. E poi presentare la domanda all'Inps", conclude l'Unicv. —cronacawebinfo@adnkronos.com (Web Info)