Pubblicato il: 08/06/2014 alle 20:46
A guardare i dati dell'affluenza di domenica, verrebbe da dire che a Caltanissetta ha vinto il partito dell'astensionismo. Perché il rilievo delle 22 ha certificato il crollo dei votanti in una domenica bestiale, dove molti sono andati via senza passare dai seggi e altri – i tantissimi che sono rimasti in città – non sono andati volutamente ad esprimere la propria preferenza per decidere chi sarà il prossimo sindaco, da scegliere tra Michele Giarratana e Giovanni Ruvolo.
Alle 22 la percentuale dei votanti dell'intera giornata s'è attestata sul 28,6 % (16.365 persone) mentre ha stravinto – un vero e proprio boom – il popolo del non voto che ha raggiunto una soglia del 71.4%. Numeri che la dicono lunga sull'astensionismo, sull'effetto scemato del traino delle liste e dell'esercito di consiglieri comunali. Entusiasmo e consenso che s'è perso cammin facendo. Numeri che scoraggiano, che certamente deludono anche i supporter dei due candidati a sindaco che si aspettavano un esito diverso. E certamente tutta la colpa non può essere addebitata al clima estivo. No, c'è molto di più dietro questo flop. Innanzitutto il disinteresse dei nisseni a decidere il destino della città in cui abitano, e ancora prima il disimpegno politico da parte dell'esercito di consiglieri comunali, eletti e trombati di tutte le liste.
C'è tempo fino a domani per recarsi alle urne – che rimarranno aperte dalle 7 alle 15 – ma le previsioni non sono affatto positive. La lettura di questi dati lascia credere che la poltrona di sindaco si giocherà davvero per una manciata di voti.
Poco superiore la percentuale dei votanti (30,33%) a San Cataldo, dove la sfida è tra Giuseppe Scarantino e Giampiero Modaffari. Solo 7.682 votanti sono entrati in cabina a fronte di 25.331 chiamati alle urne.