Pubblicato il: 10/06/2014 alle 14:03
In copertina: Michele Campisi fotografato da Walter Lo Cascio
Michele CampisiChe sarebbe finita così, con questo verdetto impietoso per il centrodestra, lui lo aveva già previsto. Non è errato definire Michele Campisi l'ormai ex sindaco di Caltanissetta. Mancano poche ore al passaggio della fascia Tricolore a Giovanni Ruvolo. Ed è naturale avere una riflessione post-voto da lui che ha governato la città dal 2009 a oggi. A tutto tondo, Campisi analizza con i lettori di Seguonews il dato di queste Amministrative. Dalla mappa del centrodestra siciliano è sparita la bandierina “azzurra”. Caltanissetta ritorna al centrosinistra e al Polo Civico di Ruvolo.
Lui, Campisi, che ribadiva a destra – soprattutto a destra – e a manca che aveva ricevuto la benedizione per il secondo mandato ed era pronto per riscaldare i muscoli, alla fine s'è trovato le serpi in casa che lo hanno mollato. Annientato – politicamente parlando – dagli amici (?) del suo partito, il Nuovo Centrodestra. Forse anche da quelli che davanti lo elogiavano e dietro lo pugnalavano. Spingendo alla fine Campisi a fare il dietrofront.
“Se avessimo ricandidato Campisi oggi sicuramente saremmo arrivati al ballottaggio. Magari avremmo perso, ma non con queste percentuali mortificanti…”, è lo sfogo di uno degli assessori di Campisi, anche lui pronto tra non molto a fare le valige da Palazzo del Carmine. Il suicidio politico del centrodestra nisseno era già scritto dalle prime, sbagliatissime, mosse. Altri, nonostante la cocente ed evidente sconfitta, si ostinano a chiamarle errate strategie di valutazione. Come l'assurda “strategia” dei dirigenti di Forza Italia e Nuova Centrodestra di appoggiare la candidatura di Gioacchino Lo Verme, salvo poi compiere una clamorosa retromarcia pochi giorni dopo e virare su Sergio Iacona. Una “tattica” che – c'è da starne certi – troverà spazio come “modello non virtuoso” nei manuali di Scienze politiche.
La Giunta Campisi al completoMichele Campisi, per vocazione e professione, è abituato a ragionare con i numeri e a farli parlare. E le cifre, in termini di percentuali, uscite dalle urne relegano il partito di Campisi e di Alessandro Pagano e del vicepremier Angelino Alfano alla pari di un prefisso telefonico: 5,87 %, ossia 1.929 voti secondo l'ultimo riconteggio dell'ufficio elettorale.
Campisi, dica la verità. Un verdetto scontato o dovevamo attenderci sorprese dell'ultimora?
“Che vi avevo detto? Mi aspettavo che finisse così. Ha vinto la politica. Il Pd e l'Udc si sono dimostrati schieramenti politici forti, a differenza del centrodestra che s'è presentato disgregato. Ho imparato che la politica è fatta di numeri e di equazioni matematiche. Era difficile prospettare un ribaltone al ballottaggio tra Ruvolo e Giarratana. Ma devo amaramente constatare che ad ogni elezione, l'elettorato diminuisce sempre di più. Sarebbe stato bello e politicamente diverso dire che l'80 per cento dei nisseni ha preferito scegliere a chi affidare il destino della propria città, piuttosto che il contrario.
Campisi nella sua stanza in MunicipioVuole rivolgere un augurio al neo sindaco Ruvolo? Ha qualche consiglio da offrirgli?
Mi auguro che Giovanni realizzi il suo principale obiettivo che è la partecipazione dei cittadini. Ma lo avverto che vi sono decisioni che dipendono soltanto dalla sua testa e basta. Un sindaco deve essere così. Posso augurargli ogni bene, me lo auguro per il bene della nostra città, sapendo che da sindaco dovrà fare i conti con una burocrazia asfissiante, una politica regionale che non va e una congiuntura economica che riduce sempre di più i fondi destinati ai Comuni. Voglio aggiungere che sono rimasto positivamente colpito dalla presenza in Consiglio comunale di molte donne, che sono capaci di offrire stimoli diversi e propositivi.
Che Comune erediterà Giovanni Ruvolo da domani?
Lo lascio con i conti in ordine, ed è la cosa più importante . Ho risanato i bilanci di Palazzo del Carmine e questo mi è stato riconosciuto tanto a destra quanto a sinistra. E se non avessi messo mano al bilancio, non sarebbe stato possibile rilanciare l'azione amministrativa. Giovanni e la sua Giunta possono proseguire la progettualità che aveva avviato la mia Amministrazione. Abbiamo dato direttive su settori strategici come urbanistica e il nuovo piano regolatore generale. Lascio molti bandi di gara all'Urega, su tutti la messa in sicurezza della collina Sant'Anna e altri interventi di riqualificazione urbana. Attenzione, non si tratta di progetti su carta. Chi verrà dopo di me si ritroverà a tagliare i nastri di opere da inaugurare. Lascio una città che potrebbe essere paragonata ad un cantiere aperto”.
Alessandro Pagano e Michele CampisiAmmette di essere deluso per non essere stato ricandidato in primis dal suo partito? Troppi “Giuda” seduti attorno al tavolo del centrodestra?
Non so come sarebbe andata oggi. Dico però che dopo aver vinto una coppa cinque anni fa non ho potuto partecipare all'altra partita di calcio, alla finale. Ero sicuro di aver fatto cose importanti, ripeto ho messo i conti a posto, ma mi dicono che sono stato un pessimo comunicatore. Come dice il presidente Berlusconi l'elettore ha bisogno di sognare, ma non ho voluto regalare illusioni a nessuno. Ho sempre lavorato per il bene di Caltanissetta con grande sacrificio e impegno costante, e alcuni risultati già si vedono e altri si vedranno. Mi dispiace che il centrodestra non sia stato unito, ma posso dire serenamente che in realtà non lo è mai stato. Sì, sono deluso dal centrodestra nisseno in cui hanno avuto un ruolo soggetti che nella vita hanno sbagliato tutto. Non si può affidare la realizzazione di una progettualità a persone che, candidandosi, non riescono ad ottenere neanche 50 voti personali oppure ad altri che non portano neanche un voto. O il centrodestra riprende il dialogo con persone di qualità oppure è finita. Ho notato troppi “furbetti” che rimanevano nel mio partito, oggi il Nuovo Centrodestra e l'ex Pdl prima, che votavano e facevano votare per altri partiti. Assurdo, la destra continua a fare autogol ininterrottamente.
Il sindaco contestato dai lavoratori ex RmiL'avventura politica di Michele Campisi termina qui oppure all'orizzonte c'è sempre spazio per lei? Che farà da domani in poi, abbandonerà la politica?
Dopo l'esperienza che ho vissuto, ritengo sia giusto e doveroso riposarmi. D'ora in avanti mi dedicherò allo studio professionale ma soprattutto a trascorrere più tempo con la mia famiglia. Un ritorno alla normalità legittimo. Per adesso desidero sbollire tante cose. A settembre voglio guardare bene al futuro, non vorrei perdere l'esperienza amministrativa e politica che ho acquisito in questo quinquennio. Ero, sono e resto uomo di centrodestra. Ho ricevuto dei contatti da parte di molte persone che mi hanno invitato a non abbandonare la politica, magari facendo altro. Vedremo…”.