Pubblicato il: 11/06/2014 alle 08:15
La Corte Suprema di Cassazione ha respinto il ricorso proposto dalla Raffineria di Gela (già Agip Petroli S.p.A.) contro la sentenza della Corte di Appello di Caltanissetta, che ha ritenuto vere le dichiarazioni fatte dal presidente pro-tempore di Italia Nostra Saverio Di Blasi, nel comunicato stampa del 13 novembre 1999. Saverio Di Blasi e Italia Nostra sono stati difesi legalmente dall’avvocato Salvatore Morreale.
L’allora presidente di Italia Nostra denunciò il malfunzionamento delle ciminiere della raffineria: «Lo stabilimento Agip di Gela non funziona, si notano fuoriuscite di fumo incombusto che continuano ad inquinare l’aria, gelesi e niscemesi respirano aria a base di gas, di benzene di idrocarburi e cianuri».
Per la Cassazione, i fatti esposti da Italia Nostra sono «veri, esposti in maniera continente, per cui sussiste l’interesse sociale alla loro divulgazione e alla loro interpretazione. Essi costituiscono libero esercizio del diritto di critica, quindi atto pienamente lecito tutelato dall’ordinamento e che non danno luogo ad alcun obbligo risarcitorio in capo all’Agip Petroli e ai suoi aventi causa processuali».
La sentenza ha inoltre dichiarato inutilizzabile una video-registrazione che Agip Petroli aveva prodotto in giudizio. A seguito di una consulenza tecnica disposta, tali documenti televisivi risultano «con tagli all’inizio e alla fine della trasmissione, con improvvise intromissioni di segnali audio e con strisciate di grigio nel segnale video tra un fotogramma e l’altro, così da alterare la sequenza di risposte e domande e in definitiva il senso stesso delle dichiarazioni ad ulteriore non necessaria conferma dell’atto di disconoscimento fatto dal Di Blasi». La Corte ha anche condannato la Raffineria di Gela al pagamento delle spese processuali in favore di Italia Nostra e di Saverio Di Blasi.
«Non possiamo non esprimere soddisfazione per questa sentenza della Suprema Corte di Cassazione», afferma il presidente di Italia Nostra Sicilia Leandro Janni. «Evidentissime, rilevanti, e acclarate responsabilità della Raffineria di Gela. Oltre alle responsabilità della Raffineria, risulta evidente, in questo territorio, la mancata, grave e persistente tutela dell’ambiente (aria, suolo, acque, spazi abitativi, paesaggio) da parte di tutte le istituzioni competenti».
Per il presidente nazionale di Italia Nostra Marco Parini ?vanno poste in essere adeguate indagini tecnico-scientifiche nelle aree individuate per la bonifica ambientale del territorio gelese; vanno altresì individuate e rese disponibili adeguate risorse economico-finanziarie; inoltre, va effettuato un serio controllo sui fondi pubblici assegnati e sulle modalità di spesa di tali risorse?.
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