Pubblicato il: 21/02/2025 alle 15:10
Ordini professionali nisseni a raccolta per dire «no» al piano di accorpamento delle corti di giustizia tributaria. Con tagli indiscriminati. Avvocati, commercialisti, notai, consulenti del lavoro, ingegneri, architetti e agronomi e forestali si sono ritrovati tutti attorno allo stesso tavolo per affrontare lo spinoso tema del progetto di revisione della geografia giudiziaria tributaria. Piano allo studio del ministero dell'Economia e delle finanze e del Consiglio di presidenza della giustizia tributaria.
Su scala nazionale il progetto prevede, con l’accorpamento, la chiusura di qualcosa come 64 corti di giustizia tributaria su 103. In percentuale ben oltre sessanta punti in meno. Un vero e proprio colpo di scure. E, con l'obiettivo di ridurre i costi, si manterrebbe solo una sede di secondo grado per ogni regione.
«Se questa ipotesi dovesse realizzarsi – ha osservato il presidente dell’ordine degli avvocati nisseni, Alfredo Saia – in Sicilia comporterebbe la chiusura di 4 Corti di giustizia tributaria su 9 e, in particolare, delle sedi di Caltanissetta, Enna, Siracusa e Trapani».
Alla luce di questa eventualità, le Corti tributarie di primo grado di Caltanissetta ed Enna verrebbero accorpate con Agrigento. Ma non è tutto. Sì, perché la sede staccata di Caltanissetta della Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Sicilia verrebbe cancellata.
I professionisti, in coro unanime, durante il vertice non hanno nascosto «forte preoccupazione», ribadendo «quanto sia di fondamentale importanza scongiurare la realizzazione dell’accorpamento».
E in tal senso è stata data vita a un tavolo di lavoro permanente che ha riunito i rappresentanti di tutti gli ordini professionali di Caltanissetta Enna e Gela, «per monitorare l'evoluzione del progetto e far valere le ragioni del mantenimento degli uffici giudiziari tributari a Caltanissetta ed Enna», è stato ribadito.
La mobilitazione non si ferma. Anzi il tavolo sarà presto riconvocato «per individuare tutti i soggetti da coinvolgere e definire le iniziative da intraprendere a tutela dei cittadini e del territorio e a garanzia del buon funzionamento del sistema della giustizia tributaria», ha prefigurato il presidente Saia.