Pubblicato il: 26/06/2014 alle 08:45
Nuova azione di protesta per Emilio Missuto, l’imprenditore 40enne di Gela che nel 2012 attuò uno sciopero della fame di 26 giorni incatenato ai cancelli del tribunale, finendo in ospedale per un malore. Missuto, dopo la chiusura di alcune sue aziende e il licenziamento di 50 dipendenti, è tornato a digiunare e protestare davanti al Palazzo di Giustizia di Cagliari. La Cosei, società di famiglia, era stata dichiarata fallita per 37mila euro quando – ha spiegato l’imprenditore siciliano – “vantavamo crediti con enti pubblici per migliaia di euro“. E uno di questi pagamenti riguarderebbe un appalto eseguito a Santadi, in Sardegna. Nel Tribunale di Cagliari è pendente il contenzioso civile dopo la chiusura delle sedi di Missuto. “Non è giusto che lo Stato faccia fallire quando si devono incassare soldi dal pubblico”, denuncia l’imprenditore.