Pubblicato il: 05/03/2025 alle 14:41
Le dimissioni improvvise dell’assessore Michele Falzone, a meno di 9 mesi dalla nomina, e le modalità con cui sono intervenute e vengono gestite sono ormai l’evidente e definitiva dimostrazione che Gioacchino Comparato non è più il sindaco della nostra Città.
È, infatti, risaputo che era stato personalmente l’allora primo cittadino a scegliere, nel giugno dello scorso anno, Falzone come uno dei due nuovi assessori per rimpiazzare i dimissionari Di Salvo e Di Marco, anche se non gradito dal vicesindaco Guttilla.
Eppure, da quanto ci risulta, le dimissioni del suo assessore non sono state preannunciate a chi si era assunto l’onere e la responsabilità della scelta non condivisa, il quale ne è venuto a conoscenza attraverso la lettera protocollata ieri mattina da Falzone. E, cosa ancora più grave, è che a distanza di più di ventiquattr’ore Comparato non ha ritenuto opportuno far sapere alla cittadinanza di aver perso un componente di giunta, né tantomeno ha avvertito dell’accaduto i consiglieri di opposizione, curandosi personalmente di darne comunicazione solo a quei fidati consiglieri di destra che lo reggono ancora in piedi.
Purtroppo, ormai non ci sorprendono né la notizia né il metodo: questa amministrazione ci ha abituato a continui avvicendamenti di assessori e alla gestione della cosa pubblica con sufficienza ed arroganza, nel più assoluto e assordante silenzio, che si interrompe solo per attaccare coloro che prendono le distanze dal loro modo di amministrare (di cui ci fregiamo di far parte).
Ci dispiace per Falzone, che da assessore aveva cercato di dialogare con tutti, ricalcando quello che era stato il metodo del nostro assessore Salvatore Emma.
E ci dispiace ancora di più per la Citta di San Cataldo, che non merita di essere amministrata da persone incompetenti e inconcludenti, alla continua ricerca di vetrine, che continuano a fare terra bruciata intorno a sé.
Chiediamo dunque l’assoluto rispetto dei Sancataldesi, a cui finalmente vanno date risposte da un’amministrazione in carica ormai da tre anni e mezzo o che altrimenti meritano di essere liberate da questo insostenibile peso che rischia di lasciare solo macerie.
E alla finta opposizione chiediamo di uscire finalmente allo scoperto, assumendosi le responsabilità di questo ennesimo disastro.
Movimento Le Spighe