Pubblicato il: 02/07/2014 alle 15:03
Una settantina di migranti risultano dispersi nel naufragio di un gommone avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. La notizia, resa nota dall'Unhcr che ha raccolto le testimonianze di alcuni superstiti, è stata confermata dalla procura di Catania che ha aperto un'inchiesta.
“Secondo gli elementi fin qui raccolti, il naufragio sarebbe avvenuto per le pessime condizioni del gommone, che era sovraffollato. Sul natante infatti risulta che si trovavano 101 persone”, ha affermato il procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi.
“Indagini avviate dalla Squadra Mobile di Catania e dalle Capitanerie di Porto fanno ritenere che vi siano una settantina di dispersi nel naufragio, dal quale si sono salvate 27 persone soccorse da un mercantile” conferma Salvi, che precisa: “Queste informazioni sono provvisorie e dovranno essere oggetto di ulteriore verifiche”.
Secondo gli operatori dell'Unhcr altri due migranti sarebbero morti e altri 4 risulterebbero dispersi in un naufragio avvenuto nei giorni scorsi nel Canale di Sicilia. Farebbero parte dei 215 migranti tratti in salvo dal mercantile “Asso 25” e arrivati stamani a porto Empedocle. L'imbarcazione sulla quale viaggiavano, hanno raccontato, era partita dalla Libia sabato scorso ma il secondo giorno si è rotto il motore. I morti sarebbero due siriani, un anziano e un giovane. Dispersi un ragazzo marocchino e 3 subsahariani.
A bordo dell'imbarcazione, hanno raccontato i superstiti, c'erano bambini che si sono sentiti male; molta gente ha bevuto acqua di mare per non morire disidratata. I tre immigrati subsahariani sono caduti in mare, mentre il ragazzo marocchino si è tuffato per cercare di raggiungere una nave che aveva visto in lontananza. Di queste persone non si è più avuto notizia. I due siriani, invece, sono stati visti morire dopo essere caduti in mare.
L'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati esprime profondo dolore per le nuove tragedie nel Mar Mediterraneo ed elogia l'operato della Marina Militare Italiana “per l'incessante azione di soccorso che ha portato al salvataggio di oltre 5.000 persone in sole 48 ore e senza il cui prezioso intervento il numero delle vittime sarebbe indubbiamente maggiore”.