Pubblicato il: 09/07/2014 alle 19:44
Tutti condannati sì, ma a pene inferiori rispetto a quelle sollecitate dall'accusa. E fra le righe del verdetto v'è anche qualche parziale assoluzione. Nella tarda serata di oggi s'è concluso il troncone del processo celebrato col rito abbreviato che racchiudeva le operazioni anticrimine “Cobra 67”, “Figaro” e Giro di Vite”, messe a segno tra il 2009 e il 2012 a Caltanissetta, incentrate su traffico di cocaina, una scia di furti in casa, incendi d'auto e anche sull'imposizione di buttafuori ai gestori dell'ex discoteca “La Suite”.
Il Gup Lirio Conti ha riconosciuti colpevoli i 12 imputati, ridimensionando l'impianto accusatorio a cominciare dall'esistenza di un'associazione a delinquere semplice che smerciava quantitativi minimi di sostanze stupefacenti nel capoluogo nisseno. La pena più alta è stata inflitta a Ivan Alletto (7 anni 4 mesi e 3mila euro di multa), condannato per spaccio e anche per l'estorsione agli ex gestori della discoteca di Pian del Lago; 6 anni 6 mesi e 20 giorni per Marco Bellomo alias “lo squalo”; 5 anni 8 mesi 10 giorni e 14mila euro di multa per il principale imputato, il collaboratore di giustizia Elia Di Gati che s'è accusato di aver gestito lo spaccio oltre che di aver messo a segno decine di attentati incendiari e di una serie di furti in appartamenti e ville. Ammonta a 5 anni la condanna per Davide Oliva, condannato per spaccio di cocaina ma assolto per l'estorsione alla Suite. Quattro anni 6 mesi e 10 giorni, con l'aggiunta di una multa da 11mila e 100 euro, per Giuseppe Di Gati, fratello del pentito. Tre anni 6 mesi e 20 giorni è la pena per Danilo Villa, 3 anni e 10 mesi per Bechir Archay, 3 anni per Michael Calogero Junior Alba, 2 anni 7 mesi e 10 giorni ciascuno per Gianluca Bellomo e Guido Rizza, 2 anni e 300 euro di multa per Alessandro Scarlata, 1 anno e 4 mesi per il collaboratore di giustizia Daniele Condorelli. Il giudice ha inoltre riconosciuto i risarcimenti per le parti civili, che saranno quantificate dal Tribunale civile e irrogato un anno di libertà vigilata ai fratelli Bellomo, ai fratelli Di Gati e nei confronti di Alletto, Archay, Scarlata, Villa e Rizza.
Il sostituto procuratore della Dda nissena Giovanni Di Leo durante la requisitoria aveva chiesto 12 anni ciascuno per Ivan Alletto e Danilo Villa, 11 anni per Marco Bellomo, 10 anni per Gianluca Bellomo, 8 anni ciascuno per Michael Calogero Alba, Alessandro Scarlata, Bechir Harchay, Guido Rizza, 6 anni per Giuseppe Di Gati e 5 anni per Davide Oliva. Per i collaboratori di giustizia Condorelli e Di Gati visto il contributo dalle indagini con le loro dichiarazioni erano stati rispettivamente chiesti 2 e 4 anni. Il pool difensivo, composto dagli avvocati Dino Milazzo, Vania Giamporcaro, Maria Francesca Assennato, Giuseppe Dacquì, Sergio Iacona, valuterà se ricorrere in appello dopo aver letto le motivazioni della sentenza.