Pubblicato il: 26/07/2014 alle 15:58
“Per lo Stato italiano non essere riuscito finora a catturare Matteo Messina Denaro è una sconfitta, bisogna ammetterlo”. Lo ha detto Sergio Lari procuratore capo di Caltanisetta ospite del programma KlausCondicio condotto da Klaus Davi e in onda su You Tube. E alla domanda provocatoria: “Messina Denaro allora è più potente di Bin Laden?”, Sergio Lari ha risposto: “Nelle sue zone gode di molto consenso. Ricordiamoci che il padre di Messina Denaro, Francesco, è morto da latitante”.
“Non vado mai in televisione ma a dicembre ci sono andato e ho scelto un programma molto seguito dai carcerati (In mezz'ora, su Raitre ndr) per rendere pubblico ai mafiosi che avevamo sventato Riina. E quindi nell'ipotesi in cui ci fosse stato in corso un progetto di attentato per far sapere che lo Stato era al corrente di tutto questo”, ha aggiunto il procuratore Lari. Insomma, con la mia partecipazione al programma io volevo dire loro ‘state attenti perché sappiamo tutto'”. “Non dimentichiamo che in quei giorni il timore per l'incolumità del pm Nino di Matteo era molto forte, – ha concluso – c'erano stati reiterati allarmi del ministro dell'Interno. Per questo era necessario dare un messaggio alle cosche e quindi ho scelto di andare in televisione”.
“La responsabilità diretta del magistrato è un arma per togliere i processi ai giudici. In nessun paese esiste la responsabilità diretta del magistrato. Con questa norma non avrei potuto far processare e condannare Toto Riina”, ha concluso Sergio Lari al termine della intervista a Klaus Davi per il programma KlausCondicio.