Pubblicato il: 28/07/2014 alle 10:17
Almeno 4000 persone in corteo in piazza a Gela, a difesa della raffineria. Non solo lavoratori, e neanche soltanto sindacati, che organizzano la manifestazione, ma tantissimi cittadini e le rappresentanze istituzionali della provincia di Caltanissetta.
In piazza insieme a Maurizio Bernava e Susanna Camusso , ci sono il vescovo Mons. Gisana, il sindaco di Gela, Fasulo, il vicesindaco di Caltanissetta, Castiglione, i rappresentanti della giunta di Riesi, Sommatino e Niscemi .
Il leader della Cgil, Camusso, nel suo discorso ha dichiarato che “Non si può pensare che l'Eni abbandoni uno dei territori più infrastrutturali d'Italia, che per giunta sta in Sicilia, una regione che di solito si dice manchi di infrastrutture e di possibilità. A Gela una soluzione è possibile. – ha concluso Camusso – Non siamo di fronte a un'azienda in difficoltà”.
Oltre ai sindacati anche i Circoli Arci di Gela e Caltanissetta si sono aggiunti alla cordata per chiedere all’Eni di non abbandonare il sito.
L’arcivescovo di Monreale ha trasmesso il proprio messaggio ai tanti manifestanti: “Sono vicino con la preghiera alle preoccupazioni dei lavoratori e delle loro famiglie per la paventata chiusura della raffineria dell ‘ Eni di Gela – ha affermato monsignore Michele Pennisi – e auspico positiva soluzione grave problema”.
Il segretario regionale della Cisl Sicilia, Maurizio Bernava, lancia precisi segnali all'Eni, al governo nazionale e a quello regionale, e nel comizio di chiusura, oltre a ribadire le ragioni della piazza e di un'intera comunità, ha lanciato un appello e una proposta. L'appello all'Eni a ritornare sui suoi passi e la proposta al Governo regionale di utilizzare le royalties petrolifere incassate, per lo sviluppo delle aree interessate.
“Qui oggi in piazza non c'è il sindacato, ma un sindacato che ha portato in piazza un movimento di popolo”, ha detto Bernava. “E' la comunità intera di questi territori, insieme a quella siciliana, impaurita e preoccupata, ma che lotta con dignità per difendere il lavoro, che chiede di lavorare in un economia vera, fatta di investimenti strategici, un'economia reale e produttiva, fatta di grandi gruppi industriali affidabili”.
Il leader della Cisl Sicilia, Bernava, lancia quindi un forte appello e un monito, quello di non essere abbandonati. “Mi rivolgo all'Eni – continua – che deve investire, deve fare di più: ritornare sui suoi passi e ripartire dall'accordo del 2013. Da un piano industriale che era alla base dell'accordo siglato da tutte le parti sociali, dalle istituzioni e dall'azienda in Prefettura. Ma l'Eni, intanto, deve rimettere subito in moto gli impianti per riportare serenità a questi lavoratori, a questa società e a questo popolo, avviando un confronto nel segno del reciproco ascolto”.
Un invito che è rivolto non soltanto ai vertici dell’azienda ma anche alle istituzioni pubbliche: “Il governo nazionale ha il compito di pensare a politiche industriali ed economiche. Il ‘piano Renzi per il mezzogiorno' parta qui da Gela, rendendo possibili processi di investimento e accompagnando la riqualificazione dell'area Eni”.
E nel calderone di responsabilità il segretario non risparmia nemmeno il “primo cittadino reginale”, il Governatore Rosario Crocetta che, secondo il parere del sindacalista: “non si può limitare ad alternare solidarietà e denunce. Faccia di più per riqualificare e bonificare le aree produttive, e preparare le aree dismesse agli investimenti produttivi – ma al contrario potrebbe incentivare l’azienda e supportare il territorio con un progetto che – Finalizzi le royalties delle estrazioni petrolifere allo sviluppo dei territori interessati – affinchè – si finalizzi l'introito, si vincolino tali entrare per supportare gli investimenti produttivi in quelle aree, e non solo per fare cassa. Crocetta utilizzi le royalties per fare una vera politica industriale”. Infine il monito della Cisl all'azienda e alle istituzioni. “Non lasciate solo questo territorio e la Sicilia, ascoltate l'appello di questo movimento popolare, non costringeteci a farlo diventare un movimento di lotta permanente. Perchè se ci lasciate soli tra silenzi, inganni e bugie, l'unico strumento che ci resta per farci ascoltare è bloccare il metano che transita da gela per l'Italia e l'Europa”.
Tra i primi promotori della manifestazione c’era anche il segretario ust Cisl Agrigento, Caltanissetta, Enna, Emanuele Gallo. “Abbiamo fatto questa grande manifestazione e siamo riusciti a portare più di diecimila lavoratori, studenti, cittadini in piazza”. Questa é una grande manifestazione, il sindacato è riuscito a fare un operazione brillante e giorno 30 luglio, davanti al ministro con grande determinazione faremo e decideremo azioni importanti per portare dei risultati al territorio e a tutto il comprensorio” conclude Gallo.
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