Pubblicato il: 29/07/2014 alle 16:21
Il Sappe, il sindacato autonomo polizia penitenziaria, prende spunto dalla fallita evasione di un detenuto catanese momentaneamente ricoverato nel Pronto soccorso di Caltanissetta per rimarcare ancora una volta il problema della carenza di personale nelle carceri della Sicilia. Il recluso ha aggredito i due agenti di custodia del carcere di San Cataldo, che hanno subito neutralizzato il suo tentativo di fuga che aveva creato scompiglio e panico nel reparto dove in quel momento erano presenti decine di pazienti e familiari.
Il segretario regionale del sindacato di categoria, Calogero Navarra, ha inviato una lettera ai dirigenti dell'Amministrazione penitenziaria e al prefetto di Caltanissetta Carmine Valente, puntando l'indice contro i disagi a cui vanno incontro i poliziotti penitenziari nella gestione del carico di lavoro ed elogiando nel contempo il tempismo d'azione dei due agenti che hanno bloccato il detenuto catanese sventando il suo piano di fuga.
“La scrivente Organizzazione Sindacale il Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria (SAPPe), nel commentare il tentativo di una clamorosa evasione dal nosocomio di Caltanissetta avvenuta nella tarda serata di ieri, dove un detenuto ristretto presso il Penitenziario di San Cataldo veniva accompagnato dagli agenti della Polizia Penitenziaria del N.T.P. di Caltanissetta presso il nosocomio nisseno
per accertamenti, quando per motivi al momento oscuri si presuppone ad un
tentativo di fuga, ha aggredito i due agenti che lo scortavano, il quale soltanto
grazie alla professionalità ed al tempestivo intervento degli stessi agenti si
riusciva a bloccare il detenuto evitando ulteriori conseguenze.
“Questa organizzazione sindacale esprime come sindacato, la propria solidarietà perché ancora una volta con alto senso del dovere ed a rischio della propria incolumità hanno evitato il peggio in considerazione anche che al momento del parapiglia c'erano comuni cittadini. Quanto sopra accaduto si rimette nuovamente alla S.V. nel prendere atto e pertanto nel segnalare ai superiori uffici dipartimentali la situazione in cui è costretta ad operare il personale di Polizia Penitenziaria Siciliano. Questa sigla sindacale mantiene da sempre il proprio impegno caratterizzato alla denuncia costante nel tempo e finalizzato a risolvere il problema della carenza degli organici, contrariamente alle svariate azioni politiche perpetrate e reiterate dai vari governi succedutisi i quali hanno portato al conseguente smantellamento delle politiche di sicurezza”.
Secondo la segreteria regionale del Sappe, “è chiaro che in continuità a precorsa e copiosa corrispondenza, la presente avalla ancor di più quanto più volte ribadito ovvero la presenza presso la struttura (CR San Cataldo), ove è accaduto l’evento critico, di una figura dirigenziale costante (Direttore) in questo momento assente nell’assegnazione in pianta stabile, il che emerge, ancora una volta necessita sottolinearlo nello specifico, la sicura, pronta e apprezzata competenza nell’assolvere a mansioni anche oltre il limite di demarcazione previste da parte del Funzionario Comandante di Reparto della Casa di Reclusione di San Cataldo, il quale anche ieri sera nell’occasione, non ha fatto mancare la sua presenza e vicinanza al personale interessato oltre che ad assolvere agli adempimenti che il caso richiedeva sino a tardissima serata. Si ribadisce che una presenza quotidiana del Dirigente d'Istituto presso la Casa di Recl usione di San Cataldo, agevolerebbe nel migliore dei modi la delicata funzione del Commissario Comandante di Reparto che molto spesso potrebbe apparire titubante nell'intraprendere potenziali decisioni non per voluta sottrazione volontaria da debite responsabilità ma perchè per norma, la decisione finale spetta sempre e comunque al Direttore dell'Istituto.
“E’ doveroso altresì esprimere con la presente il proprio apprezzamento nei confronti di quel Personale in servizio presso il N.T.P. di Caltanissetta, per essere riuscito a contenere le conseguenze relative ad una tentata evasione la quale avrebbe ulteriormente e giustamente creato allarme con ripercussioni in termini di pubblica sicurezza. La dinamica dei fatti – conclude Navarra – che ci sono stati rappresentati, e l’ora in cui è avvenuto (erano le 20 circa della sera) danno la misura di un gesto che esprime la professionalità e capacità di quel Personale, costretto giornalmente a confrontarsi con disagi, che purtroppo, sono comuni a molti carceri italiani quali la carenza di personale. Con la presente che pertanto confidiamo nel contempo ad un riconoscimento da parte degli organi dell’Amministrazione Centrale che gratifichi una azione così prestigiosa da parte dei due colleghi”.