Pubblicato il: 05/08/2014 alle 07:55
Riceviamo e pubblichiamo da Leandro Janni, Presidente del Consiglio Regionale di Italia Nostra Sicilia, e Liliana Gissara, Consigliere nazionale di Italia Nostra
La “sospensione” dei nove Soprintendenti siciliani ( di Agrigento, Caltanissetta, Catania, Enna, Messina, Palermo, Ragusa, Siracusa, Trapani) è un atto che non ha precedenti e, come tale, di difficile lettura. Il provvedimento di sospensione è assai recente, risale a venerdì 1 agosto 2014. Premesso che la continuità amministrativa è conditio sine qua non per ben operare, non si comprende né l'utilitas, né la ratio di tale provvedimento.
Il Consiglio regionale di Italia Nostra Sicilia, le Sezioni siciliane di Italia Nostra esprimono viva preoccupazione per gli effetti negativi che simili provvedimenti possono determinare sulle azioni di salvaguardia del patrimonio storico, artistico e ambientale poste in essere dalle Soprintendenze. Provvedimento che, inevitabilmente, induce ad un indebolimento, ad una sospensione dei presidi di tutela. Gli interessi economico-speculativi che le Soprintendenze devono fronteggiare, nell’Isola, sono molteplici e consistenti e gli attacchi al loro operato numerosi, continui.
La sospensione dei massimi dirigenti non è un buon segnale in quanto foriera di avvicendamenti che, di fatto, interrompono sia l'indirizzo culturale sia l'operatività di ciascuna Soprintendenza. Giorgio Bassani, uno dei presidenti più prestigiosi di Italia Nostra, negli anni Settanta diceva che l’Associazione si era assunta il compito di difendere il patrimonio culturale e ambientale perché lo Stato non lo faceva con sufficiente rigore. Da allora, la situazione dell’impegno pubblico si è inabissata fino ad arrivare, in questi anni, al culmine di un processo perverso fatto di dismissioni, svendite, forte allentamento degli strumenti di tutela. In Sicilia, l’Autonomia, pessimamente interpretata, ha prodotto guasti, estese devastazioni ambientali, dolorose cancellazioni. Fino a quando dobbiamo subire tutto questo, nel Belpaese, nella nostra bella e martoriata Sicilia?