Pubblicato il: 09/08/2014 alle 09:01
Antonio Patti Seg.Gen.prov. CONSAPGiovedì scorso, al Pronto soccorso del S. Elia di Caltanissetta, sono stati vissuti dai pazienti e dai medici attimi di vero terrore dopo che un immigrato di nazionalità tunisina di 27 anni recluso nel Cie di Pian del Lago ha mandato in frantumi il vetro di una porta finestra collocata nell’androne confinante con il Pronto soccorso e che collega al cortile esterno del nosocomio. Il giovane, dopo aver minacciato i poliziotti, si è procurato vistose ferite in tutto il corpo (Leggi la vicenda). La vicenda ha colpito non soltanto i cittadini ma anche le forze dell’ordine e, il segretario Provinciale della Consap di Caltanissetta, Antonio Patti, ha scritto una lettera al Questore per sottolineare la difficile condizione che vivono, sul posto di lavoro, gli agenti di polizia.
Il problema, secondo il segretario Patti, è da ricondursi a “una mancanza di procedure operative, o meglio, di dettagliati protocolli idonei da attuare nel corso degli specifici servizi legati al fenomeno dell’immigrazione” e che, proprio per la loro assenza, creano disagi o, peggio, come è accaduto giovedì, dei veri e propri “teatri di guerra” con “bollettini” preoccupanti. Uno dei quattro agenti feriti, infatti, ha ricevuto 10 punti di sutura a un braccio.
La conseguenza fisica, secondo il parere della confederazione sindacale, è soltanto uno dei tasselli del problema poiché a questi si aggiunge il disagio psicologico di chi, nel tempo, “acutizza nel profondo dell’animo la demotivazione per la consapevolezza che il Poliziotto si trova solo e non tutelato ancorché chiamato a effettuare un lavoro così delicato”.
A ciò, secondo il parere della Consap, si aggiunge “il disagio per il mancato accoglimento dello sblocco salariale che da oltre 4 anni incide sui bilanci familiari della categoria; il mancato sblocco economico degli assegni di funzione; la mancata attuazione normativa di un ragionato riordino delle carriere; l’adeguata previsione di forme di previdenza complementare mai avviate; la previsione normativa per le nuove assunzioni che garantiscano il turn?over e l’abbassamento dell’età media dei poliziotti; il disconoscimento di una Legge già esistente che sancisce la specificità del lavoro delle Forze dell’ordine chiamate a garantire la sicurezza e la Democrazia di questo Paese. Se a tutto questo si somma il perdente confronto con le Polizie di altri Paesi europei, ancor più si appesantisce il senso di malessere che pervade la categoria”.
I criteri ragioneristici di contenimento della spesa, continua Patti, investono anche “l’assegnazione di adeguati strumenti operativi (veicoli, equipaggiamento, dispositivi personali di protezione, vestiario, adeguate profilassi sanitarie) e l’integrazione dell’organico dei poliziotti di questa Questura” che, però, portano a far perdere la serenità lavorativa e familiare da parte di chi, ogni giorno, lavora per il bene e la sicurezza dei cittadini.
“Per quel che ci riguarda – conclude la nota -, ed in sintonia con le decisioni assunte dalla Segreteria Nazionale assieme a tutte le sigle sindacali maggiormente rappresentative, diciamo basta, a questo utilizzo di risorse che ogni giorno, ormai, fa il conto con gravi conseguenze e invitiamo il Questore all’osservanza degli orari per l’espletamento dei servizi di Polizia soprattutto in O.P., senza alcuna deroga”.