Pubblicato il: 18/09/2014 alle 11:25
«O mi taglio o vi taglio». E poi parolacce a raffica contro il sindaco e contro l'onorevole Pagano. Èforse figlia del dilagante disagio sociale la scena dell'altra sera in corso Umberto dove un disoccupato nisseno, assiduo frequentatore degli uffici della Solidarietà Sociale dove un giorno si e l'altro pare si reca per chiedere sostegni economico, è andato decisamente fuori controllo dopo avere bevuto una intera bottiglia di spumante. G.R. – queste le sue iniziali – ha poi scagliato la bottiglia contro un muro e brandendo il collo ha minacciato pesantemente il comandante della polizia municipale Maurizio Parisi in giro nel centro storico con l'assessore Amedeo Falci per verificare di persona l'andamento del traffico dopo la chiusura di corso Vittorio Emanuele.
Un brutto episodio tamponato in tempo utile da una pattuglia dalla polizia municipale che ha bloccato il quarantenne che va dicendo in giro di aspirare ad un posto di lavoro qualsiasi per sbarcare il lunario. Lo fa, spesso e volentieri, con metodi bruschi e in maniera plateale spesso legandosi ad un cancelletto interno del Comune oppure minacciando di lanciarsi nel vuoto dal serbatoio Piedigrotta come avvenuto in passato. L'altra sera, però è andato in escandescenze avvicinandosi pericolosamente al comandante della polizia municipale con la bottiglia rotta minacciandolo, urlando parolacce contro il sindaco e il parlamentare di Ncd, in un delirio incontrollabile. Al Comando di via De Gasperi si è calmato, scoppiando a piangere e prima ancora che scattasse la denuncia è arrivato provvidenziale il perdono di Maurizio Parisi. Una brutta parentesi chiusa senza ulteriori appendici di natura penale. Un episodio, però, che riporta in primo piano il dramma dei senza lavoro ormai un esercito incontrollabile che bussa quotidianamente alle porte del Comune per ottenere sussidi economici. Non sono infrequenti le scene di gente che – al diniego – va su tutte le furie e si scaglia contro gli impiegati e le attrezzature degli uffici provocando danno non indifferenti oltre al blocco dell'attività. Proprio quello che due anni fa era successo negli uffici di via Tumminelli dove G.R. – sempre lo stesso – aveva reso sfasciato tavolini e computer prima di essere bloccato e arrestato.