Poliziotti penitenziari sotto stress per i turni di lavoro massacranti ai quali sono sottoposti. La segreteria provinciale della Funzione pubblica della Cgil di Caltanissetta, attraverso il segretario Paolo Anzaldi, torna a contestare duramente il direttore del carcere “Malaspina” di Caltanissetta, Angelo Belfiore. In un documento, infatti, il sindacalista del comparto pubblico del sindacato evidenzia che La Cgil Fp “ha voluto rappresentare il grave stato di malessere accusato dal personale del”Malaspina” costretto ad operare con turni di servizio disagevoli e rischiosi, dovuti, soprattutto, ad una gestione del personale sommaria e incurante degli accordi presi con le organizzazioni sindacali e dei dettami normativi in materia. Una situazione, quella denunciata attraverso gli organi di stampa, che ha voluto essere un grido d’allarme e allo stesso tempo un tentativo per invitare la Direzione della casa circondariale di Caltanissetta ad confronto con la parte sindacale per la risoluzione delle problematiche denunciate”.
Anzaldi cita in proposito la risposta fornita da Belfiore sulla problematica sollevata dalla Cgil. “Risposta che ha confermato le preoccupazioni espresse dalla Cgil ‘sono da considerare alcuni aspetti fondamentali che riguardano il personale dipendente del Malaspina e sono quelli che i posti di lavoro sono super garantiti, gli stipendi puntualmente pagati e tutti hanno pure potuto godere delle ferie. In un periodo come questo non sono cose da sottovalutare'. Se da una parte – aggiunge Paolo Anzaldi – non posso che considerare che oggi giorno avere un lavoro super garantito, pagato e con la possibilità di fruizione delle ferie, è un lusso che pochi possono vantare, dall’altra non posso che esprimere tutto il mio rammarico per siffatta dichiarazione”.
“Affermare che il personale di polizia penitenziaria, solo perché come dipendente pubblico ha garantito il posto di lavoro e lo stipendio a fine mese, deve subire condizioni di lavoro al limite della sicurezza è oltraggioso e irrispettoso delle basilari norme civiche e morali -è la critica che Anzaldi muove ai vertici della casa circondariale nissena -. Lo stesso Direttore quale funzionario e dipendente dello Stato, è, alla stessa stregua degli altri impiegati pubblici, super garantito, regolarmente pagato e ha potuto godere del periodo di ferie spettatogli, ma, a differenza degli agenti penitenziari non deve operare in condizioni al limite della sicurezza”.
La Cgil Fp, inoltre, elenca quali sono le criticità logistiche alle quali va incontro il personale di Polizia Penitenziaria. “Mi riferisco all’espletamento di 10 ore di straordinario continuativo, ai posti di servizio accorpati (piani detentivi) e a turni di lavoro massacranti da parte del personale N.T.P. che con la così detta formula del reimpiego mettono a rischio l’ incolumità personale, e professionale degli agenti. E se tutto questo non bastasse , presso l’Istituto Penitenziario in questione vengono violate anche le basilari norme sulla sicurezza : l’impianto antincendio è da tempo inutilizzabile e quello elettrico della cucina detenuti abbisogna la messa in sicurezza, in quanto non risulta essere a norma”.
Paolo Anzaldi, inoltre, ritiene che la dichiarazione di Belfiore “non può che risultare mortificante ed offensiva quando, invece, in un momento, come quello attuale, in cui si assiste alla crisi dell’intero settore pubblico, garantire e tutelare la qualità e la dignità del lavoro diventa una scelta che si impone come necessaria e responsabile, soprattutto, nei confronti di un servizio come quello fornito dal comparto della sicurezza che deve essere salvaguardato e non umiliato da frasi di circostanza e di comodo”.