“Sono stato minacciato e torturato per dire che avevo rubato la fiat 126 usata in via D'Amelio. La Barbera e Ricciardi mi hanno coinvolto in tutto questo, ed ancora oggi mi chiedo, perché io? Io non c'entro nulla con tutta questa vicenda'. Lo ha detto l'ex collaboratore Salvatore Candura, riferendosi ai poliziotti Arnaldo La Barbera e Vincenzo Ricciardi, alla corte d'assise d'appello nissena nel processo stralcio in cui è imputato per calunnia, in merito alla strage di via D'Amelio.
Borsellino quater a Caltanissetta, il pentito Candura: “Torturato dai poliziotti per mentire sulla strage”
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