Pubblicato il: 10/10/2014 alle 10:46
“La Grande Bellezza siamo noi”. Con questo slogan migliaia di studenti sono scesi in piazza in tutta Italia per la mobilitazione indetta dall'Udu, l'Unione degli studenti universitari, e dalla Rete degli Studenti Medi. Gli studenti protestano contro la riforma della “Buona scuola” lanciata dal governo Renzi. Gli hashtag della protesta sono #10ottstudentiinpiazza e #iononcisto. Il grido della protesta s'è alzato anche a Caltanissetta dove centinaia di studenti si sono radunati in piazza della Repubblica e hanno raggiunto piazza Europa dove il corteo si è fermato per un momento di riflessione sui temi dell'immigrazione, proseguendo poi in via Rosso di San Secondo dove il “serpentone” di studenti ha svolto una foto petizione “Annunciamoci al pubblico” attraverso centinaia di selfie che sono stati postati sui social network.
La manifestazione è poi proseguita in piazza Roma, davanti la Stazione ferroviaria, dove gli studenti hanno affrontato la problematica dei trasporti che colpisce i pendolari provenienti dall'hinterland che si sono soffermati sui disagi che affrontano giornalmente per raggiungere i plessi scolastici del capoluogo. Tappa finale della mobilitazione studentesca, il Monumento ai Caduti di viale Regina Margherita dove sono stati stesi gli striscioni: anche qui gli attivisti di Rete Medi degli Studenti hanno organizzato tre momenti di riflessione, in particolare sulla legalità con il workshop “La mafia uccide, il silenzio pure”, sul tema dell'aggregazione giovanile negli spazi pubblici “La città degli studenti” e infine sulla legge quadro siciliana della scuola.
“In un momento in cui l’identità e il ruolo sociale della scuola pubblica vengono messi in discussione, in un momento in cui i nostri diritti vengono calpestati e il nostro futuro è sempre più incerto, noi vogliamo rispondere creando vera partecipazione e coscienza collettiva tra tutti gli studenti: vogliamo una scuola migliore che abbia al centro i nostri bisogni educativi. Vogliamo che il diritto allo studio sia garantito per tutti. Una scuola di qualità si può avere solo con la riforma dei cicli, con l’accesso libero all’università, con l’innalzamento dell’obbligo scolastico a 18 anni. La vita degli studenti non può limitarsi agli ambienti scolastici, vogliamo rìvivere e rendere vive le nostre città, chiediamo quindi spazi fisici dove poterci incontrare, discutere, esprimere. Chiediamo di essere ascoltati, perchè per troppo tempo le nostre parole sono state vane”, spiegano i responsabili della Rete degli Studenti Medi Caltanissetta.