La Cassazione ha confermato la condanna a 9 anni e 6 mesi di Pietro Di Vincenzo, ex presidente dell'Ance Sicilia, l'associazione dei costruttori edili, e di Confindustria Caltanissetta, accusato di estorsione e cessione fittizia di beni. Tre anni gli sono stati condonati per l'indulto. Di Vincenzo, 61 anni, avrebbe costretto tre dipendenti della sua impresa a restituire parte delle somme indicate nelle buste paga per creare dei fondi in nero. Nel 2005, avrebbe inoltre finto di vendere un ramo d'azienda operante nella raccolta dei rifiuti per metterlo al riparo da un eventuale sequestro giudiziario. Di Vincenzo ha sempre, ma inutilmente, sostenuto di avere concordato l'ammontare degli stipendi e le modalita' di pagamento con i suoi lavoratori e di avere sempre corrisposto somme superiori a quelle previste dai contratti di lavoro. Nel 2006 all'imprenditore fu confiscato un patrimonio da 280 milioni di euro.