Pubblicato il: 01/11/2014 alle 11:30
“Alla luce di specifiche analisi compiute il rischio di radioattività pare che non sia oggi presente». Èlo stesso gip di Caltanissetta Francesco Lauricella a sostenerlo nell’ordinanza del sequestro preventivo dell’area mineraria di Bosco Palo dove, all’esterno, sono stati rivenute diverse tonnellate di rifiuti tossici. Montagne di pannelli d’amianto, in particolare, venuti giù da vecchi capannoni. Partendo dal presupposto che su questo aspetto, quello legato ad una ipotetica presenza di scorie radioattive, vi è già una indagine archiviata.
«Ma è ad ogni modo una problematica – è la tesi dello stesso gip – che la Procura avrà modo di monitorare negli anni in ragione della micidiale azione patogena di un simile inquinamento». E quella degli scarti nucleari, secondo lo stesso giudice «è divenuto nell’opinione pubblica un dubbio assillante che – ha aggiunto – in un futuro non lontano dev’essere ulteriormente approfondito alla luce delle nuove condizioni di maggiore praticabilità che il sito risanato offrirà». Uno scenario allarmante, quello su cui l’indagine dei carabinieri ha squarciato i veli, che ha gettato responsabilità sulla Regione che negli ultimi quindici anni avrebbe ignorato e abbandonato gli ex giacimenti di sali potassici. E secondo la valutazione del giudice quella di Bosco Palo rappresenta una “bomba ecologica lasciata nell'abbandono”. Un atto d'accusa mosso nei confronti di chi era incaricato di vigilare e non l'ha fatto.